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Anniversari e la Grecia fino a coprire, via via, tutti gli altri paesi dell’Europa. Ci sono momenti, intorno alla metà degli anni ’80, che abbiamo esportato oltre l’80% del nostro fatturato. Anche all’estero il motore trainante è stato, inizialmente, la tv analogica che negli anni ha lasciato il passo a quella satellitare. Dall’Europa, pian piano, il raggio d’azione è diventato più ampio, fino ad abbracciare tutti i paesi a livello internazionale dall’Asia agli Stati Uniti, all’Africa e all’Oriente. Abbiamo anche sperimentato l’apertura di succursali all’estero, non ne siamo stati soddisfatti ma è stato utile per capire una cosa molto importante, tutt’ora valida: di affidare l’organizzazione commerciale dell’export a distributori locali». Il rapporto con la U.S. Navy «Potrei citare diversi casi di successo che hanno contraddistinto l’operato di Rover in questi 40 anni – conclude Edoardo Romano. Ne cito uno che potrebbe essere significativo e che ricordo con orgoglio: un’operazione eseguita negli anni scorsi, quando abbiamo fornito alcune centinaia di strumenti alla marina militare americana, la U.S. Navy, imbarcati poi su portaerei, navi e sommergibili». 46 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 23 - 201029 Dall’hardware al software «Sono oramai oltre 20 anni che opero in Rover – ci racconta Gino Salocchi, direttore commerciale estero. Quando ho conosciuto Edoardo Romano il mondo della televisione era tutto analogico e l’azienda andava incontro ad una metamorfosi epocale. Insieme a lui, quasi subito, ancor prima di far parte di questa grande società, abbiamo capito che per l’azienda era fondamentale iniziare un processo di digitalizzazione. Erano anni in cui precorrere il mercato significava iniziare a sviluppare software e digitalizzare i prodotti. Alla proposta di Romano, di iniziare un percorso professionale comune, ho risposto subito di sì e da lì è iniziata la mia avventura in Rover. La mia seconda sfida, poi, è stata quella di sviluppare i mercati; ho girato il mondo in lungo e in largo per mettere a punto un progetto di forte semina della tecnologia, con l’intento di non seguire ma di tracciare nuove vie di mercato». Esportare tecnologia «All’epoca non sia aveva ancora sentore di quanto fosse particolarmente complicato il digitale terrestre – prosegue Salocchi - e noi siamo stati i primi, ad 1972 La dotazione di strumenti del primo laboratori di Rover 1974 La prima head end SMATV progettata da Rover 1979 Il primo ricevitore in banda Ku, completamente realizzato in Europa 1983 SR 800: il primo ricevitore satellitare professionale per Centri RAI


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