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A sinistra la sede di ROVER negli anni ‘80. A fianco, da sinistra Edoardo Romano, in basso Riccardo Ponza con tre Ingegneri della Telettra Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2012 45 e il concetto di formazione non era per niente radicato come invece lo è oggi; non solo, allora l’installatore era sempre anche proprietario dei misuratori che utilizzava e per forza di cose, sul campo, imparava a conoscerli nel dettaglio. Successivamente sarebbero arrivati i televisori a transistor e, con loro anche i misuratori di campo dotati di batteria, in grado di poter visualizzare anche le immagini. La Rover l’ho fondata agli inizi degli anni ’70: esattamente era il 1972 e i soldi erano davvero pochi, ho iniziato costruendo i primi amplificatori d’antenna e i centralini, per poi passare nel tempo agli strumenti di misura e arrivare, infine, agli impianti specifici per il broadcast. Sono stati anni di intenso lavoro: hanno aperto la visione a nuovi orizzonti anche perché, alla fine degli anni ’80 è arrivata la televisione satellitare. Una nuova era che ha reso ancor più indispensabile l’uso del misuratore di campo. Basta ricordare le parabole di grande diametro. Ricordo un passaggio a noi fondamentale del 1988: allora vincemmo una gara internazionale per la fornitura di 40 stazioni sat professionali con parabola da 4 metri da installare presso i più importanti centri trasmittenti Rai. Devo ringraziare la lungimiranza degli ingegneri Giannini e Giovannietti di Rai perché ci mise in condizione di presentare apparati pienamente rispondenti al loro capitolato. Ma sono davvero numerose le persone di Rai che ci hanno fornito il loro aiuto». Verso il mondo satellitare «Erano anni nei quali Rover produceva numerosi filtri di canale, centralini, set top box, ecc. – prosegue Edoardo Romano. Proprio in quel periodo, è nata l’anima broadcast della società, su spinta dell’allora direttore del TG1 Massimo Rendina che, venuto a conoscenza dei ricevitori sat prodotti da Rover, decise di far visita alla nostra azienda. Rimase colpito dal nostro operato e ci propose di collaborare con i laboratori del Centro Ricerche RAI di Torino, mettendoci a disposizione gli strumenti necessari a fornire un servizio professionale e a creare nuovi sviluppi tecnologici. Negli anni a seguire, sul territorio nazionale, lavorammo anche sulle zone che maggiormente soffrivano dei disservizi causati dalla cattiva ricezione del segnale analogico, intervenendo laddove i ponte radio presentavano delle anomalie oppure, in zone come ad esempio Lampedusa, dove il segnale ricevuto dalla Sicilia era affetto da problemi di fading. Ovviamente, la ricezione via satellite garantiva una maggiore stabilità di segnale a tal punto che pian piano questa soluzione prese sempre più piede». Rover nel mondo «Siamo stati sempre molto attenti ai mercati esteri – ci rivela Edoardo Romano. Ci sono stati momenti che, in due persone, abbiamo partecipato ad oltre 20 fiere in un anno, sparse per tutto il mondo. Sin dall’inizio, infatti, Rover si è occupata del mercato d’esportazione, partendo dai paesi vicini come la Francia, la Svizzera L’attuale aula di formazione della sede Rover


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