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Approfondire 26 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2016 Il parere degli italiani ALBERTO MORELLO RAI, Direttore Centro Ricerche e Sviluppo Tecnologico «L’Europa sta discutendo una normativa che prevede il passaggio di una parte delle frequenze televisive (la banda 700 MHz), in una data tra il 2020 e il 2022, dai servizi televisivi a quelli mobili a banda larga in standard UMTS o LTE. Con l’adozione degli standard tecnici televisivi a maggior efficienza, sarà comunque possibile compiere questa transizione mantenendo gli attuali servizi televisivi e anzi migliorandone la qualità con la diffusione dell’Alta Definizione (HD). Per sfatare ogni allarmismo sui possibili disagi per i cittadini, è necessario comprendere le tecnologie utilizzate nei televisori, che si dividono fondamentalmente in tre famiglie: la prima generazione per i televisori a definizione standard (individuabile dalla sigla MPEG2/DVB-T), sulla quale si è basata la transizione dall’analogico al digitale, attualmente presente in circa un terzo dei televisori in Italia; la seconda generazione (individuabile dalla sigla MPEG4/DVB-T) attualmente presente in più della metà dei televisori e in tutti quelli ad alta definizione (HD); e la terza generazione (detta HEVC/ DVB-T2), che è già presente nel 10% dei televisori più recenti e sarà obbligatoria per legge nei nuovi televisori e decoder dal primo gennaio 2017. Ogni generazione di televisori è anche retro-compatibile con quella precedente, e quindi starà alle emittenti rispettare il ciclo di vita naturale dei televisori, curando la retro-compatibilità dei segnali trasmessi. In particolare, alla data della perdita della banda 700 MHz, il parco televisori di prima generazione si sarà praticamente esaurito, mentre nelle case degli Italiani ci sarà il 30% di televisori di seconda generazione e il 70% di terza generazione (retro-compatibili con la seconda). La Rai (come le altre principali emittenti) sceglierà di migrare la sua offerta televisiva alle tecnologie di seconda generazione, che sono più efficienti di quella attuale, compatibili anche con la terza generazione di televisori e adatte a trasmettere più programmi in Alta Definizione. Inizierà inoltre il simulcast di alcuni programmi con le tecnologie di terza generazione, per dare una qualità ancora migliore ai cittadini che hanno comprato i televisori dopo il 2017. Quindi, i cittadini potranno continuare ad utilizzare, per tutta la loro vita naturale, i loro televisori, senza dover acquistare i decoder così come era successo con l’abbandono dell’analogico, mentre quelli che avranno televisori più recenti potranno via via godere di una qualità di immagine sempre migliore».


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