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MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS MASTERCLASS probabilmente proveniente dall’UK. Fra le altre richieste, la possibilità di aumentare il data rate di almeno il 30% e il supporto alle reti SFN. L’avvio delle trasmissioni DVB-T2 in Europa è datato dicembre 2009 (UK). La modulazione scelta è la COFDM con intervallo di guardia, come il DBV-T, con il supporto alle modalità 16k e 32k. Il DVB-T2 usa l’LDPC come FEC, lo stesso adottato anche dalla seconda generazione degli standard satellitari e cavo (DVB-S2 e DVB-C2). Fra gli altri algoritmi che contraddistinguono il DVB-T2 abbiamo il Phisical Layers Pipes (che irrobustiscono i servizi individuali, diversi profili di qualità dall’HDTV alla radiofonia), la costellazione (ruotata) fino a 256 QAM, l’Interleaving su tre livelli (bit, frequenza e tempo) e le FEF, Future Extension Frames, che sarebbero poi state testate per distribuire contenuti LTE su reti broadcast (via DVB-T2 lite). La visione in prospettiva Dopo aver commentato i test sul campo condotti in Germania realizzati per effettuare la migrazione al DVB-T2 (la Germania utilizzerà l’HEVC con la CI+ e il profilo Full HD a 1080p) Reimers ha presentato alcuni possibili scenari di prospettiva, successivi al DVB-T2 ma basati comunque su questi standard. Scenari sviluppati dal suo gruppo di lavoro che coordina all’Università di Braunschweig. Secondo Reimers, non ci saranno altri sviluppi sui sistemi di broadcasting tradizionale, dopo l’avvento degli standard DVB-T2, DBV-NHG e ATSC 3.0. Quindi, i prossimi obiettivi riguarderanno le ‘soluzioni ponte’, che contribuiranno a colmare il gap fra i sistemi wireless e quelli broadcast. Il gruppo di Reimers ha sviluppato tre proposte: – Dynamic Broadcast; – Tower Overlay over LTE-A+ (TOol+); – Redudancy on demand (RoD) tutte già sperimentate sul campo attraverso field trial dedicati. Le soluzioni ponte si prestano per contribuire ad affrontare diversi aspetti: – l’incremento intenso del consumo di banda per i servizi Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2016 21 video in mobilità; – SD/MPEG-2, continueranno a decrescere, fino ad azzerarsi verso il 2021; – HD/MPEG-4, raggiungeranno il picco per poi diminuire progressivamente fino ad azzerarsi completamente nel 2024/2025; – DVB-T2/HEVC, registreranno una crescita significativa, dovuta anche alla disponibilità dei numerosi modelli e al fatto che l’industria dal 1° gennaio 2017 per legge potrà vendere solo questi modelli. Al 2020, invece, la previsione è questa: – SD/MPEG-2, 3 milioni circa; – HD/MPEG-4, 15 milioni circa; – DVB-T2/HEVC, 30 milioni circa, composti anche da modelli HDR compatibili. Al 2022, infine, la base di apparecchi installati potrebbe raggiungere questi valori: – SD/MPEG-2, non più presenti; – HD/MPEG-4, cinque milioni circa; – DVB-T2/HEVC, oltre 40 milioni. Con questi numeri appare evidente che il mercato italiano della televisione dovrà affrontare numerose transizioni: dall’SD all’HD, passando per MPEG-2, MPEG-4 e HEVC, HDR incluso; dal DVB-T al DVB-T2 e all’audio immersivo dovendo, nel contempo, rinunciare ai canali UHF della banda a 700 MHz. Per ultimo, ma non ultimo, bisognerà capire come il digitale terrestre affronterà il tema Ultra-HD. Insomma, proprio in un periodo storico particolarmente innovativo, che richiede maggior banda di trasmissione, il broadcasting italiano è costretto a rinunciare ad una fetta considerevole dei suoi canali. Inoltre, al 2020 il numero di televisori SD/ MPEG-2 potrebbero essere circa 2/3 milioni; ancora troppi per abbandonare il simulcast ed effettuare lo switch-off dei canali in banda 700 MHz. La RAI, in quanto servizio pubblico, deve garantire la ricezione dei programmi a tutti e quando introduce nuovi standard di trasmissione non deve penalizzare alcun telespettatore, per fare questo ricorre al simulcast occupando però più banda. Per questo motivo il Governo italiano ha chiesto alla Commissione Europea di prolungare di due anni (2022) l’abbandono delle frequenze a 700 MHz. Oltre il 2020 Intorno al 2020/2022 potrebbero terminare le trasmissioni in SD/MPEG-2 e il simulcast con l’HD-MPEG4. Nel 2022 il numero di apparecchi DVB-T2/HEVC diventerebbe consistente (più di 40 milioni) e si potrebbe completare la


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