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TABELLA 1 Parametro di Configurazione T2-Lite Dimensione del blocco FEC LDPC Solo 16k Code rate 1/2, 3/5, 2/3, 3/4, 2/5,1/3 Costellazione QPSK, 16QAM, 64QAM, 256QAM (fino al rate 3/5) Costellazioni ruotate Solo per QPSK, 16QAM e 64QAM Intervallo di guardia Limitato numero di configurazioni Dimensione FFT 2K, 4K, 8K, 16K, 16K estesa Portanti pilota Scattered No PP8 Massimo bit rate del servizio 4 Mbit/s Segnalazione P1 Nuova configurazione T2-Lite SISO/MISO L1 Scrambling Scrambling opzionale del signaling L1-post o L1 Sottoset di parametri DVB-T2 del profilo T2-Lite Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2015 7 Antenne MIMO Per garantire un miglior sfruttamento della potenza in trasmissione e ottimizzare la copertura dell’area di servizio, è stata prevista anche una modalità di funzionamento opzionale che prevede una trasmissione con antenne multiple (MIMO), basata sulla tecnica di Alamouti. Questa tecnica consente di inviare l’informazione a due trasmettitori, con due codifiche diverse, così da permettere al ricevitore di ricostruire l’informazione anche quando si riceve un solo contributo. La configurazione MIMO è utilizzabile sia in configurazioni con antenne trasmittenti co-locate, sia in reti SFN distribuite. Infine, per consentire in futuro l’introduzione di ulteriori tecniche nel sistema, preservandone la retro-compatibilità, sono stati definiti i cosiddetti Future Extension Frame (FEF), identificati dal primo simbolo P1, di cui è definita solo la durata, che il ricevitore DVB-T2 identifica come tali e quindi scarta. Proprio la definizione dei FEF ha permesso la realizzazione del profilo T2-Lite così come descritto nel prossimo paragrafo. Il profilo T2 Lite Il DVB-T2, per coprire ambiti così diversi (ricezione fissa di HDTV, portatile e mobile a prestazioni elevatissime), richiede ricevitori di notevole complessità, idonei per la ricezione fissa, ma non ottimali per la ricezione mobile con dispositivi di dimensioni ridotte. Sulla base di tali considerazioni, il gruppo DVB-T2 nel luglio 2011 ha definito un profilo del DVB-T2 specificatamente per la ricezione mobile, il T2-Lite. Questo profilo è stato inserito nella versione 1.3.1 dello standard DVB-T2. Il T2-Lite è basato su un limitato sottoinsieme di modi del profilo T2-Base, il che permette di realizzare ricevitori molto più semplici ed efficienti per applicazioni a bassa capacità, come la trasmissione verso terminali mobili. In particolare, sono escluse le configurazioni FFT 1K e 32K, quest’ultima in particolare perché caratterizzata da simboli con durata di circa 4ms, troppo lunghi per una trasmissione su canale mobile. Inoltre, sono escluse la costellazione 256 QAM ruotata, perché richiede rapporti segnale rumore troppo elevati per il canale mobile e la codifica FEC su blocchi lunghi. Quest’ultima, benché consenta prestazioni migliori di qualche decimo di dB rispetto ai blocchi FEC corti, rende il ricevitore significativamente più complesso. Inoltre, la memoria dell’interlacciatore è stata ridotta di circa la metà rispetto al T2-Base e il bit rate massimo è pari a 4 Mbit/s. Ne risulta un sistema dove la complessità del ricevitore è ridotta di circa il 50% rispetto ai normali ricevitori DVB-T2 con la possibilità, inoltre, di diminuire notevolmente il consumo di batteria. In più, per migliorare la ricezione in mobilità, il T2-Lite prevede due nuovi rate di FEC: 1/3 e 2/5, derivati dallo standard DVB-S2 e capaci di funzionare con rapporti segnale rumore molto bassi, prossimi allo zero, quindi adatti ai casi più critici di canale mobile. Il T2-Lite rende più flessibile la configurazione del multiplex, per ottimizzare separatamente le componenti dedicate ai servizi verso terminali fissi e mobili. Già il DVB-T2, mediante l’uso dei PLP, permetteva di ottimizzare i parametri di trasmissione in funzione dei requisiti del singolo servizio. Era così possibile scegliere modulazione e codifica, memoria di interleaving, in modo ottimizzato per ogni PLP, ma i parametri dell’OFDM dovevano rimanere uguali per tutti i frame T2. Con la nuova versione dello standard DVB-T2 sono possibili, per ogni servizio o gruppo di servizi, dimensione FFT e intervallo di guardia diversi. Tutto ciò è stato realizzato mediante l’utilizzo dei cosiddetti FEF (Future Extension Frames) del DVB-T2, porzioni della trama di segnale DVB-T2 specificatamente definite per consentire estensioni future dello standard. Il T2-Lite introduce la definizione di FEF di tipo T2 (Figura 1), ossia permette di scindere la trama di segnale T2 in due sotto-trame, l’una compatibile con lo standard T2-base, l’altra T2-Lite, e avere una lunghezza FFT ottimizzata per i due tipi di servizi, ad esempio 32K per la TV fissa e 8K per quella mobile (Figura 2).


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