Approfondire Gli UHF (televisione DTT) e la banda C utilizzata per italiani presenti trasmissioni sat punto-punto e radio microfoni PMSE. Ovviamente si tratta di una decisione vitale per il futuro del broadcasting terrestre e per la televisione free-to-air, diffusa soprattutto in DTT. Basti pensare alla banda terrestre necessaria ai nuovi servizi che, se venisse a mancare, pregiudicherebbe lo sviluppo dell’intero settore. Lo sforzo prodotto dall’EBU e dai suoi membri punta ad aver riconosciuto il contributo che il broadcasting, con i propri servizi, trasmette alla popolazione tutta. La posizione comune che verrà presentata a Ginevra, condivisa da tutti gli operatori, chiede di mantenere la banda dei 700 MHz a disposizione per il broadcasting fino al 2022-2025, per avere il tempo di riallocare i servizi e compensare le modifiche. Per la banda inferiore ai 700 MHz, si chiede di non effettuare alcuna modifica almeno fino al 2030; ciò riguarda anche eventuali ipotesi di condivisione della banda. DVB-CI+ 2.0 La prima specifica DVB-CI risale al 1997, per consentire ai televisori dotati di questa interfaccia di decriptare i programmi di pay-tv, sempre che il provider rendesse disponibile la CAM PCMCIA dedicata. Questa prima versione prevedeva che i contenuti in transito dal modulo al televisore venissero trasmessi in chiaro. Nella seconda versione, DVB-CI+ disponibile dal 2007, questa lacuna è stata colmata. Si è poi arrivati alla versione 1.4 che ha reso possibile, fra gli altri, la gestione della codifica multi-stream e il supporto IP multicast. Nel 1998 lo slot CI è diventato obbligatorio per i televisori dai 16”, ridotto oggi ai 12”. In Europa ogni anno vengono venduti 45 milioni di TV dotati di slot CI e 5 milioni di moduli DVB-CI+, 18 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2015 Vittoria Mignone Rai, Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica «É stato molto interessante partecipare al DVB World, un’opportunità unica di avere una visione completa sulle tecnologie della TV di domani. Ho percepito grande dinamismo, in tutti gli aspetti della filiera: una TV che si sta rinnovando per un utente sempre più smart. E poi, c’è movimento: T2 e T2-Lite, sinergie con 4G e 5G, e molto altro ancora. Sarà un successo? Difficile fare previsioni: l’importante è non farsi cogliere impreparati!». Marco Pellegrinato RTI, Direttore Ricerca & Sviluppo «DVB World 2015, un momento centrale per comprendere i passaggi chiave dell’evoluzione tecnologica nella distribuzione di media lineari e non lineari. I numeri di IHS attestano che il consumo giornaliero di TV lineare si mantiene costante in tutti i paesi d’Europa, con l’Italia che nel 2013 deteneva il primato con 280 min./ gg, seconda solo agli Stati Uniti, nonostante un crescita inarrestabile del consumo di video online. In UK nel 2014 si sono raggiunti 28 min/gg. di video online unicast su piattaforma IP mobile, di cui il 18% era costituito da time-shifted TV. A tutto ciò ha fatto eco la dichiarazione propagandistica e strumentale delle Telco che con l’avvento del 5G nei sistemi mobile decretano la fine del broadcasting. Se ne vedranno delle belle...». Mirko Mastropietro Direzione Technology, Sky Italia «Il DVB World 2015 è un’esperienza unica. Interessanti gli approfondimenti sulle evoluzioni dei servizi e delle tecnologie IPTV e IP Based Clients, anche Sky sta andando in questa direzione. Molti si stanno interrogando sulla possibilità di iniziare tutti con connettore PCMCI. La nuova CI+ 2.0, invece, adotta l’interfaccia USB versione 2.0 e 3.1 con il connettore di tipo A. I vantaggi sono eloquenti: – l’interfaccia USB è presente in tutti i nuovi televisori ed è riconosciuta come uno standard de facto; – i futuri aggiornamenti saranno semplificati dalle prestazioni che la USB offre; già ora supporta il bit rate necessario all’UltraHD-4K; – si riduce considerevolmente la dimensioni del modulo; – per mantenere la compatibilità con i moduli precedenti saranno resi disponibili adattatori PCMCIA/USB.
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