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Proprietario e amministratore sono responsabili Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2015 109 Quello che non è stato ancora adeguatamente recepito dal mercato è che già il D.lgs 81/2008 impone l’obbligo di mettere in sicurezza il lavoratore a rischio di caduta da una quota posta ad un’altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile (art.107). Obblighi e responsabilità penale ai datori di lavoro Viene facile individuare che il titolare di un’azienda d’installazione è il datore di lavoro, quello che risulta difficile far capire è che anche: – Amministratori e proprietari di immobili, in quanto committenti, quando fanno eseguire lavori in appalto a subordinati o autonomi sono datori di lavoro e quindi anche loro incorrono alle responsabilità penali di volontà o di omissione. – L’installatore autonomo è il datore di lavoro di se stesso. – L’installatore dipendente ha l’obbligo di conoscere la legge e applicarla. Creare e diffondere la cultura per la sicurezza sul luogo di lavoro dovrebbe essere l’obiettivo primario di tutti. Per la sua stessa tutela, l’installatore può contribuire a questo obiettivo spiegando al suo cliente che, in quanto proprietario, se non impone le misure di sicurezza è corresponsabile dell’infortunio del lavoratore. Dispositivi collettivi Chi deve effettuare un lavoro in quota dovrà trovare o predisporre quindi anche dispositivi anticaduta: la scelta di questi dispositivi dovrebbe prediligere i dispositivi collettivi, come il parapetto su un tetto che consente l’accesso senza l’uso dei DPI (dispositivi di Protezione Individuale) che però, quasi mai, rappresentano la soluzione ottimale per diversi fattori come i costi elevati, i vincoli ambientali o strutturali e i limitati accessi alla copertura. Quindi, cosa può essere installato per garantire la sicurezza dei lavori in quota? L’alternativa Il D.lgs 81/2008 risponde a questa domanda con l’Art. 115 che recita così: in caso siano assenti le misure di protezione collettive è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione, idonei per l’uso specifico, composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali: assorbitori di energia, connettori, dispositivi di ancoraggio, cordini, dispositivi retrattili, guide o linee vita flessibili, guide o linee vita rigide, imbracature. Il supporto di CBD È in gioco la sicurezza delle persone, quindi è imperativo non trascurare alcun particolare. CBD Electronic, oltre ad un catalogo completo, ha un reparto dedicato che può offrire i servizi necessari, dalla Progettazione alla stesura dell’Elaborato Tecnico di Copertura, Analisi dei Rischi, elenco e procedure di utilizzo dei DPI e verifica degli ancoraggi per assistere l’installatore fino alla realizzazione della linea vita. E se la sicurezza non fosse sufficiente… prima di lasciar perdere un’opportunità di lavoro, vale la pena contattare la CBD all’indirizzo mail : lineevita@cbvicky.it LINEE VITA Linee vita, che confusione! La regolamentazione a livello nazionale è inesistente, mentre le leggi regionali sono differenti fra loro in molti aspetti. Il primo dubbio che sorge a chi sente parlare di linea vita è: “ma è obbligatorio?” Sicurezza Piastra classe C. Sicurezza Classica Inox classe C. Sicurezza Classica zincata classe C. Esempio prova di trazione.


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