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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2015 27 FIGURA 3. CASE STUDY - MICROINTERRUZIONI L’immagine è riferita allo spettro di un segnale di livello buono con a fianco la costellazione che mostra una lieve degradazione. di qualità, l’importante è disporre di un margine adeguato. Una parte degli strumenti disponibili in commercio hanno incorporato un software che calcola la qualità, e la esprimono molto semplicemente con tre livelli: Pass, Marginal, Fail. Questo è tutto quello che serve per una veloce valutazione delle condizioni di ricezione: in pratica è stato omesso l’ultimo gradino della scala, ma ciò non ha praticamente nessuna importanza. Va da sé che, in casi particolarmente difficili, o di segnali al limite della decodificabilità, stabilire la qualità diventa molto difficile. Nei casi limite non ha molto senso misurare la qualità, si deve cercare solo la migliore situazione possibile, e questo lo si può fare solamente misurando i vari parametri e cercando di massimizzarli. In questi casi ogni miglioramento è determinato dalla bontà dell’antenna e della sua posizione. L’antenna è sempre il componente più importante di un impianto, come dall’esperienza dell’analogico. Case Study: le micro interruzioni Non sempre le micro interruzioni sono dovute ai disturbi industriali ma anche alla qualità del segnale ricevuto. La qualità la valutiamo con il nostro misuratore di campo che normalmente ci fornisce i valori di Livello, BER e MER. Quando i valori di questi parametri rientrano all’interno degli intervalli prescritti possiamo ritenerci soddisfatti? Il segnale digitale si differenzia dall’analogico soprattutto per il suo comportamento a soglia. Più siamo lontani da questo punto più il segnale è garantito, ‘c’è margine’. Questo concetto deve essere considerato 24 ore/24 per 365 giorni all’anno. Le brevi interruzioni provocano interruzioni nella fruizione del programma ricevuto, causando un disagio che con l’analogico non veniva percepito. L’1% di disservizio può essere tollerato ma se questo 1% si verifica sulla scena principale dello spettacolo trasmesso, per l’utente interessato si trasforma nel 100% del disservizio. È importante capire la stabilità del segnale e per questo ci aiuta la funzione analizzatore di spettro del nostro misuratore di campo. Se il segnale ricevuto si avvicina alla forma teorica di un segnale DVB-T, squadrata e piatta, possiamo essere tranquilli, ma se riceviamo un segnale molto ondulato o scavato probabilmente siamo a rischio di micro interruzioni. La potenza misurata è la media su 8 MHz di larghezza di banda (7 in VHF) e può variare in funzione della propagazione. Stesse considerazioni per BER e MER. Il primo valore è frutto di un calcolo statistico e il secondo è il valore medio del MER di tutte le portanti. Si nota immediatamente l’ondulazione che penalizza alcune delle portanti DVB-T come vedremo nel paragrafo successivo (Figura 3). MER Versus Carrier La Figura 4 evidenzia l’ondulazione che penalizza alcune delle portanti DVB-T. L’architettura del sistema tiene conto di questi effetti della propagazione e preventivamente distribuisce i dati fra le varie portanti in modo che un’attenuazione selettiva non sia distruttiva su una serie definita di dati ma il danno sia diffuso su tutta la trama in modo da limitarne gli effetti.


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