Page 70

SI_AV0414_rivista x iPad

Case History La realizzazione dei contenuti: dai rendering alla messa in opera L’installazione del Sarcofago degli Sposi è stata progettata per essere riproposta anche in altre location con opportuni adattamenti, così come successo nella Sala della Cultura di Palazzo Pepoli, sede del Museo della Storia di Bologna, dove è stata adattata allo spazio di esposizione. Per la proiezione sono state utilizzate tre pareti, per una superficie di 30 metri di larghezza per 12 di altezza, integrandola con l’installazione olografica; una struttura a piramide con ingombro di 4,6 x 2,4 metri e alta 3 metri. La realizzazione dell’installazione ha visto come prima fase, una volta acquisito il modello digitale del sarcofago, la ricostruzione 3D della Sala della Cultura. Il modello è stato realizzato con tecnica fotogrammetrica mediante i software: PhotoScan, MeshLab, Blender. Si è quindi fatto ricorso alla Blender Render Farm Cineca per produrre i rendering dei singoli frame di 10Kx3K di risoluzione. 70 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2014 La Render Farm utilizza il supercalcolatore PLX, una tra le macchine più performanti oggi presenti in italia al supporto sia dell’industria che della ricerca. PLX è dotata di 274 nodi, per un totale di 3288 core Intel Westmere 2.40 GHz. Ogni nodo, inoltre dispone, di 2 acceleratori grafici NVIDIA Tesla M2070, 48 GB di memoria e connettività Infiniband. Il montaggio è stato realizzato in Adobe Premiere appoggiandosi alla workstation Dell (8 core, 16 virtuali), con scheda grafica Nvidia Quadro, che funziona in abbinamento ad uno schermo di 9,4x2,7 metri, per una migliore percezione dell’effetto finale. Infine, grazie a FFTW, sono stati ritagliati i segmenti di video per ciascun proiettore, non solo quelli per la videoproiezioni sulle pareti della sala, ma anche quelli del sistema della piramide olograficha, fornita da Glimm e progettata ad hoc per una visualizzazione in scala reale del Sarcofago. Alle combinazioni 3D vengono affiancate le proiezioni di immagini e scritte che favoriscono il racconto dell’opera. due server sincronizzati da sei canali d’uscita ciascuno, per un totale di 12 canali. Le superfici delle pareti sono state suddivise in due parti orizzontali, sulle quali lavorano un totale di 10 proiettori laser: la parte bassa, fino a quota 4 metri, coperta da un totale di 4 proiettori, due laterali e due centrali che lavorano in Edge Blending; la parte superiore, a copertura di una superficie di 14 metri di base per 8 metri di altezza, gestita da 6 videoproiettori laser, due per ogni parete, installati in stacking per una maggiore luminosità per immagini più grandi. Questo tipo di proiezione serve per fare il mapping delle pareti e, in momenti diversi, proiettare i contenuti di un film che dura poco più di 10 minuti. Come suggerito da Panasonic, abbiamo utilizzato il software Geometry Manager Pro per ogni singolo proiettore, per facilitare l’Edge Bending ed abilitare lo stacking, a garanzia di una qualità precisa. Per ancorare i videoproiettori sono stati installati dei tralicci di alluminio, fissati alle pareti per una maggiore stabilità, e sono state utilizzate delle staffe di ancoraggio come sostegno per ciascun dispositivo, soprattutto per quelli utilizzati in modalità stacking».


SI_AV0414_rivista x iPad
To see the actual publication please follow the link above