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Case History Per MaTeinItaly è prevista l’interattività per oltre il 60% delle installazioni. Libertà di movimento «Dall’uscita dalla prima parte – conclude Barsottini – il visitatore viene lasciato libero di immergersi nella visita, che vivrà dei passaggi forti e suggestivi. Tutt’attorno, lo spazio si popola di exhibit più piccoli che invogliano lo spettatore a percorrerlo e a muovervisi. Infine, è stato concepito lo spazio dedicato alla matematica utile e ai modelli complessi, reso esaltante dal passaggio di fronte ad uno schermo Holopro in grado di visualizzare la rappresentazione grafica dei fenomeni naturali proiettati sulla parete finale per poi lasciare spazio alle azioni dirette dei visitatori che con i loro movimenti possono “giocare” con la stessa materia». L’intero percorso installativo Ripercorrendo nel dettaglio il percorso progettato per MaTeinItaly, proviamo ad esplorare gli ambienti che sono stati ricreati per dare vita a questa importante rassegna. Sin dalle prime battuta, già all’ingresso della mostra, è posizionato uno schermo olografico semitrasparente, visibile dall’estetno, che riproduce un personaggio che spiega la matematica e i suoi confini. «La tecnologia la si ritrova immediatamente all’ingresso della mostra – ci conferma il CEO di Neo Tech – e accompagna il visitatore per tutto il tempo che dedicherà alla rassegna. È con questo spirito che è stata progettata MaTeinItaly e l’interazione è uno dei punti di spicco, pensata per accendere sin da subito l’interesse e catapultare le persone in una nuova dimensione. Da lì, infatti, si passa subito alla prima prova per stimolare la mente. La prima installazione interattiva è stata ricreata con un monitor touch collegato ad un computer e ad un video proiettore 96 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2014 short throw: il M300WS di NEC. L’utente che si piazza davanti al monitor può affrontare un test, basato sull’impronta visiva, e interagire tramite tastiera virtuale. Pur sembrando casuale, la prova consente di raccogliere dei dati di risposta, formulare delle statistiche e redigere un report utile a studiare le reazioni del cervello a seconda degli stimoli prodotti». La descrizione del percorso di Walter Farioli prosegue con un nuovo ambiente: «Lasciato il test alle spalle, ci si ritrova in uno spazio che prevede delle proiezioni su tre lati della stanza: due alle pareti laterali, una di fronte di grande formato, 8 metri di base per 3 di altezza. Qui parte la seconda interazione, dove viene chiamata in gioco la geometria. È sufficiente, infatti, posizionare le mani nel foro di un piccolo pilastro opportunamente posizionato e il software, percependo le dita come delle linee, fa partire dei video correlati che sviluppano dei poligoni o altre figure complesse sulle pareti. A seconda delle del numero di dita inserite, il sistema stabilisce di quanti lati debba essere costituita la figura associata. Questa parte di interattività prevede l’utilizzo di una camera con degli infrarossi che illuminano le mani, mantenendo in maniera stabile le mani all’interno del pilastrino si aziona la partenza del video». Non solo interattività: 8 gli schermi olografici Si è parlato di interazione con i dispositivi installati all’interno della mostra MaTeinItaly, ma a corredo esistono diversi ambienti che prevedono una serie di proiezioni non interattive pur sempre interessanti che completano la filosofia con la quale è stata concepita tutta l’opera: «Per tutto il percorso ideato per i visitatori, sono stati


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