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Tutti i frammenti del sarcofago sono stati digitalizzati. Sono 400 e vengono riproposti all’utente per una ricostruzione 3D mozzafiato dell’opera. Le immagini suggestive vengono accompagnate da musiche generate da impianto Dolby surround composto da sei casse e 1 subwoofer. PT-RZ670 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2014 67 proprio tesoro digitale a Cineca, che a sua volta è stata in grado di realizzarne una versione virtuale in scala reale e successivamente un’installazione emozionale che raccontasse l’opera stessa. Tecnologia “trasparente” A guidarci nei dettagli di questa elaborazione sono stati stati Antonella Guidazzoli, Head of Visual Information Laboratory Visit lab di Cineca e Gabriele Magagna, Product Manager di Acuson: «L’acquisizione digitale del sarcofago – ci racconta subito Antonella Guidazzoli – è stata un’operazione complessa, resa possibile solo grazie all’estrazione dell’urna dalla teca protettiva, nonché alla sua apertura, utile tra l’altro per acquisire nuove informazioni e documentazione, in previsione di un futuro restauro. Un lavoro portato a compimento grazie all’utilizzo di tecniche fotogrammetriche e scansione laser, realizzato da un team di ricercatori del CNR, dell’Università di Bologna e della Fondazione Bruno Kessler. A dare seguito alle operazione di raccolta ed elaborazione dati, due figure di spicco: il regista Giosuè Boetto Cohen, impegnato sempre in prima linea nella realizzazione di innovativi progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, che da tempo collabora con Cineca; Franz Fischnaller, pioniere di fama internazionale, professionista nella realizzazione di installazioni virtuali tra tecnologia ed arte. Entrambi sono stati in grado di valorizzare l’installazione all’interno del percorso espositivo che prevedesse una regia ad hoc, sia artistica che tecnologica. Non solo – prosegue Antonella Guidazzoli – i contenuti archeologici, sostenuti da I videoproiettori utilizzati per la visione tridimensionale Per la ricostruzione fedele di questa importante opera storica sono stati utilizzati 10 proiettori Panasonic full laser serie PT-RZ670 con ottica HD zoom wide angle 0.8-1:1. Con una combinazione di proiezione in stacking ed edge blending, è stato possibile dar vita ad una ricostruzione stereoscopica dell’urna funeraria, per un effetto sorprendente. La luminosità di 6.500 Ansi lumen e il basso TCO ottenuto grazie all’assenza di manutenzione, sono aspetti fondamentali per l’ambito museale. Il corpo illuminante del proiettore ha una vita accreditata di 20mila ore. ET-DLE085


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