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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2014 79 a compimento. Parliamo della consegna di macchine delicate tra videoproiettori grandi e piccoli, oltre a tutte le ottiche connesse; e di un luogo che necessita di speciali autorizzazioni per l’accesso. Pertanto, abbiamo dovuto scegliere un mezzo apposito, della grandezza adeguata per contenere tutti i dispositivi e allo stesso tempo non molto grande per poter accedere al sito archeologico». All’interno del sito archeologico Superata la fase di scelta dei dispositivi da impiegare, è iniziata la fase della vera e propria progettazione: posizionamento dei videoproiettori, collegamenti, taratura, sincronizzazione, gestione dei contenuti, prove, ecc. Un processo del quale ci ha parlato un modo esaustivo Luca Altobelli: «L’idea di sviluppare un progetto che desse vita ai resti di un grande impero, utilizzando frammenti di costruzioni tra pietre, mura e colonne millenarie, se da una parte era suggestiva dall’altra suggeriva una particolare attenzione rispetto ad un classico progetto audio video professionale. Non fosse altro per il luogo, considerato patrimonio dell’umanità e posto sotto stretta osservazione, nonché per la tipologia di rappresentazione, emozionante ed allo stesso tempo ricca di informazioni dal grande rigore storico e scientifico. Ogni singolo sassolino, all’interno del sito archeologico, rappresenta un frammento dal valore inestimabile, appartenente ad una città dal passato glorioso». Utilizzo di 33 videoproiettori «Per questa operazione – prosegue Altobelli – insieme al mio collega, Francesco Antoniello, abbiamo realizzato un progetto che abbiamo denominato REMU (Regia Multimediale), che attraverso cavi di rete ci permette di gestire audio, video e luci di apparecchiature dislocate a distanza tra di loro, in molteplici postazioni. L’idea era quella di creare una sorta di grande videoregistratore con il quale governare tutto in poche mosse, dal play allo stop, comprese tutte le funzioni tipiche della gestione di un filmato. Pertanto, abbiamo studiato un software che fosse svincolato dall’hardware messo a disposizione, e che fosse in grado di gestire in maniera simultanea il play di 33 filmati, 6 canali audio e un file luci. Per quanto riguarda invece la scelta dei videoproiettori, in via definitiva sono stati impiegati 33 macchine Panasonic: sei videoproiettori PT-EX12KE, sei PT-EX16KE e ventuno PT-VX500». Sincronia delle proiezioni «Avevamo a disposizione delle macchine potenti, dei videoproiettori Panasonic con fasci di luce ad elevata luminosità e alta risoluzione, pertanto dovevamo assolutamente posizionarli nel modo più corretto possibile e sincronizzarli al millimetro. Un lavoro fatto e rifatto in passato nella mia carriera professionale, ma non mi ero mai dovuto preoccupare della sincronia al frame come successo per i Fori Romani. In modo estremamente meticoloso abbiamo curato la sincronizzazione e l’eventuale ritaratura delle F. di Maio Ufficio Fotografico Campidoglio I videoproiettori da 16mila Lumen illuminano le pareti, quelli da 13mila Lumen il pavimento, quelli a luminosità più contenuta servono per illuminare i particolari.


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