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Approfondire IMPIANTISTICA Direttiva Europea 2014/61/EU: gli obblighi per la predisposizione Il titolo della Direttiva è senza dubbio interessante: ‘Misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità’. Se verrà recepita correttamente porterà vantaggi importanti. In un contesto economico ridefinito da una profonda razionalizzazione di mezzi e risorse, una direttiva europea che mira alla riduzione dei costi fa un certo effetto e polarizza più di altre l’attenzione degli addetti ai lavori. Ma come tutte le attività generate da una buona idea di base, è necessario che anche il suo spirito venga bene interpretato durante il suo recepimento. Esempi di anni precedenti non indurrebbero all’ottimismo ma confidiamo nel cambiamento indotto dalla giovane età del nuovo governo. Dunque, il parametro di valutazione dovrà essere la ‘riduzione dei costi di installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità’. Quali costi vengono considerati Quali siano i costi ‘presi di mira’ dalla direttiva, lo si legge nei punti 8 e 9 dei considerata che riportiamo di seguito. (8) Una parte preponderante di tali costi è imputabile a inefficienze nel processo di posa connesse all’uso dell’infrastruttura 12 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2014 passiva esistente (come cavidotti, tubature, pozzetti, centraline, pali, piloni, installazioni di antenne, tralicci e altre strutture di supporto), a rallentamenti legati al coordinamento delle opere civili, a procedure amministrative farraginose di rilascio delle autorizzazioni e a strozzature per la posa delle reti all’interno degli edifici, che comportano rilevanti ostacoli finanziari, in particolare nelle zone rurali. (9) Le misure intese ad accrescere l’efficienza d’uso delle infrastrutture esistenti e ad abbattere i costi e gli ostacoli nell’esecuzione di nuove opere di ingegneria civile dovrebbero dare un contributo decisivo al rapido e vasto dispiegamento di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità, salvaguardando condizioni di concorrenza effettiva, senza compromettere la sicurezza, la protezione e il corretto funzionamento delle infrastrutture pubbliche esistenti. Si comprende chiaramente il duplice versante, nel settore installazioni, che la direttiva vuole portare all’attenzione degli stati membri: – Infrastrutture passive presenti nel territorio (le reti pubbliche); – Infrastrutture passive che sono interne agli edifici (le reti di distribuzione negli edifici, sia parti comuni, sia interne alle unità immobiliari). Lasciamo ad altri l’analisi degli aspetti che riguardano la parte pubblica, compresa la possibilità di far condividere a più operatori gli stessi spazi, effettuare scavi coordinati a tutto vantaggio di economie di scala, ecc. Puntiamo invece la nostra attenzione sulle infrastrutture passive che riguardano gli edifici, cioè quelle infrastrutture destinate ad accogliere gli impianti di comunicazione elettronica soggetti sia alle regole del DM 37/08 sia a quelle del D.Lgs.259/03 (si veda la Tabella 1). Nell’immagine si osservano i fori realizzati carotando le gettate dei piani di un edificio per la realizzazione dei montanti nel vano scala. Una progettazione previdente avrebbe consentito di risparmiare i costi della carotatura evitando anche i rischi derivanti dalla riduzione di portata a causa dell’inevitabile taglio dei ferri di armatura.


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