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Case History La scenografia video ha ricoperto meticolosamente ogni angolo di Piazza di Spagna per un’esecuzione risultata da mozzafiato. A parte le transenne, dovute in occasioni del genere, tutta la tecnologia è stata mimetizzata con l’ambiente circostante. Posizionamento dei videoproiettori «Tutti i videoproiettori sono stati inseriti all’interno di strutture ad impatto zero, nascoste e non visibili; contenitori con annesso piano d’appoggio inclinato, progettati per resistere anche alle intemperie del tempo. Oltre a lavorare con lo shift elettronico, infatti, da progettazione avevamo già previsto l’inclinazione alla base delle strutture, per preservare il più possibile il margine delle funzioni elettroniche, da utilizzare poi per operare con totale precisione. Dal livello di base a salire, i 4/5 della scenografia sono stati sincronizzati in modo attento e scrupoloso; per l’ultima parte, quella più alta, i proiettori sono stati posizionalti in modalità portrait, cambiando le lampade come raccomandato da Panasonic». 90 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2014 Impatto ambientale ZERO Se è vero che un luogo come la scalinata di Trinità dei Monti viene preservato da qualsiasi “incidente”che ne possa deturpare la bellezza, nel caso dell’installazione voluta da Bulgari l’impatto della tecnologia utilizzata per l’avvenimento è stata ridotta al minimo. «Oltre al valore storico del luogo, Piazza di Spagna rappresenta il salotto buono di Roma, pertanto l’attenzione è stata massima e tutta la progettazione è andata incontro ad un compromesso continuo a metà tra esigenze installative e ambiente – ci dice Alì Santoro. Tutti i cavi sono stati camuffati all’interno di finti gradini e nascosti dall’allestimento di canaline dello stesso colore della gradinata. E non parliamo di qualche centinaio di metri, bensì di oltre 13 km di fibra ottica. Anche le strutture posizionate ai piedi della piazza, comprese le torri layer, sono state pensate affinché non impallassero la visione di Via dei Condotti, una delle arterie principali che conduce dritto al centro della piazza. L’impatto, insomma, non doveva assolutamente essere troppo forte, ma adeguarsi al contesto installativo».


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