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L’alimentazione può essere indipendente, cioè fornita da una serie di alimentatori installati nelle vicinanze delle telecamere oppure centralizzata (nella foto). In quest’ultimo caso, si utilizza un solo alimentatore, spesso posizionato vicino al DVR, capace di sopportare la somma delle correnti assorbite dalle singole telecamere. Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2015 33 oppure aggiungere un secondo disco, così da incrementarne l’autonomia. Di norma, quando lo spazio si esaurisce, le registrazioni più recenti sovrascrivono quelle più vecchie, in modo da mantenere sempre un archivio di alcuni giorni, indispensabile se siamo in vacanza e abbiamo la necessità, ad esempio in caso di effrazione, di rivedere le registrazioni effettuate durante la nostra assenza. La registrazione continua di 8 canali, per 24 ore su 24, 7 giorni su 7, può saturare un hard disk da 500 GB in pochi giorni, soprattutto se si esagera con gli IPS. Per evitare questo, si può impostare la registrazione temporizzata (ad esempio, solo negli orari e nei giorni in cui siamo assenti) oppure automatica associata a determinati eventi. Questi eventi possono essere l’attivazione di un sensore esterno, collocato vicino alla telecamera, collegato e comandato dal DVR (ad esempio un semplice PIR), oppure il rilevamento di movimenti nelle immagini riprese dalle telecamere (Motion Sensor). Seppur grossolana e incapace di gestire i ‘falsi positivi’, la funzione Motion Sensor dei DVR analogici è di fondamentale importanza per ridurre i tempi di registrazione e garantire, al contempo, un elevato livello di sicurezza dell’impianto di videosorveglianza. Può essere regolata su diversi livelli (basso, alto, medio, massimo) e permette di avviare la registrazione solo se il DVR rileva una variazione di luminosità in una o più parti dell’immagine. Solitamente queste variazioni sono l’effetto del movimento di un corpo o di un oggetto (persona, animale, automobile) ma spesso avvengono anche in presenza di nebbia (le goccioline in sospensione con riprese IR sembrano grossi fiocchi di neve), insetti, polvere, fronde degli alberi in movimento a causa del vento, fasci luminosi (es.: fari delle auto), ecc. Gestione da remoto, allarmi via e-mail I DVR di ultima generazione, anche quelli più economici, mettono a disposizione diverse funzionalità utili, che finora si trovavano solo sui costosi impianti di videosorveglianza digitali su rete IP. Ci riferiamo, ad esempio, alla possibilità di connettere il DVR a una rete LAN (modem/router, switch, ecc.) e, quindi, a Internet per gestirne da remoto tutte le funzioni come la visione ‘live’, l’accesso alle registrazioni e il loro download, la modifica dei settaggi, ecc. L’accesso da remoto può avvenire tramite un qualsiasi browser, dopo aver impostato un DNS ‘aperto’ (gratuito come OpenDNS oppure a pagamento) e digitato l’indirizzo IP del DVR, tramite il software per PC/Mac fornito dal produttore oppure con una App disponibile per iOS, Android e Windows Mobile. Grazie a questa app, ad esempio, potremo controllare la nostra abitazione anche quando siamo in vacanza a migliaia di chilometri di distanza, catturare singole immagini o piccoli video, guardare e salvare una registrazione direttamente sul nostro smartphone o tablet. Molti DVR, inoltre, possono inviare e-mail di allarme se si manifestano determinati eventi, come ad esempio lo spegnimento di una telecamera (Signal Loss) oppure l’oscuramento dell’obiettivo (Video Loss). L’accesso da remoto può avvenire anche tramite un’app: quasi sempre sono disponibile per diversi sistemi operativi come iOS, Android e Windows Mobile.


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