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145 Beatrice Moricoli è coautrice del manuale pratico Riflessologia Facciale Dien Chan, guarisci te stesso con le tue mani, con mappe e immagini esplicative, Anima Edizioni. Gli obiettivi di cura Riequilibra il corretto circuito energetico nel corpo e rimuove blocchi interni causati da traumi fisici ed emozionali. Toglie gli stati di dolore, in modo rapido e a volte definitivo. Lavora a livello di pronto soccorso su strappi muscolari, distorsioni, fratture, problemi alle articolazioni di varia gravità. E’ una tecnica terapeutica valida per la prevenzione di disturbi e disarmonie cronici come problemi digestivi, insonnia, stati di ansia, mal di testa di varia origine. In particolare, risulta molto efficace sull’apparato osteo-articolare e muscolare. Inoltre, in caso di gravi malattie che richiedono l’utilizzo di farmaci importanti, consente di gestire meglio gli effetti collaterali causati dai medicinali  senza doverne assumere altri. Agisce, infatti, con efficacia su nausea, mal di stomaco, mal di testa anche improvvisi o notturni. Quali gesti si eseguono Si tratta il viso con le mani, utilizzando le dita, le nocche, i polpastrelli, o con piccoli strumenti, disegnati dall’ideatore della tecnica e prodotti in Vietnam. La tecnica si insegna ai ‘riceventi’: persone che sviluppano una disarmonia energetica che si manifesta sotto forma di sintomo, proprio per metterli in condizioni di agire su se stessi, durante il percorso di cura e anche dopo. Perché lo scopo del Dien Chan, è far capire alla persona che anche da sola può fare qualcosa per se stessa ed interrompere così la sua modalità intrinseca di vivere la malattia che la costringe a rimanere nel campo delle aspettative in modo che la sua guarigione sia delegata all’intervento di qualcun altro (medico, terapeuta olistico, massaggiatore, rimedio naturale o rimedio chimico). Come si procede L’operatore si dispone alla testa del ricevente, dietro questa, dopo averlo fatto accomodare sul lettino in posizione supina, controllando di metterlo a suo agio. L’ambiente è professionale, ben areato e rilassante: i trattamenti possono durare da 30 minuti ad una ora. Nel caso di trattamento della durata di un’ora, nei primi 15 minuti circa viene chiesto L’operatore si dispone alla testa del ricevente, dopo averlo fatto accomodare sul lettino in posizione supina, controllando di farlo sentire a suo agio. al ricevente di raccontare la motivazione per cui si è presentato e la sua storia clinica: operazioni, malattie ed altro. Dopo verrà spiegato come si svolgerà il trattamento, cos’è una riflessologia e su cosa lavora. In genere la fase iniziale del rilassamento del sistema nervoso è talmente profonda che l’ora passa nel silenzio perché il ricevente si addormenta. Al termine, viene spiegato cosa deve fare lui stesso sul suo volto sino all’incontro successivo in modo che il lavoro di tenere libero il circuito energetico continui senza sosta, visto che il ricevente stesso lo eseguirà quando lo desidera, senza rischiare controindicazioni. Per curare alcuni inestetismi Si pensa che l’apparire delle rughe e il cambiamento della fisionomia del volto possano essere ‘controllati’ dall’esterno. L’azione invece, deve partire da livelli più interni: la muscolatura del volto viene poco stimolata, al contrario di quella degli arti che ogni giorno hanno movimento e quindi rimangono tonici; non ci ricordiamo che le ossa su cui poggiano e si tendono i muscoli ogni giorno hanno cellule con il compito di distruggerle e ricostruirle. Con l’avanzare degli anni, le proporzioni si invertono e l’assetto osseo cambia: la muscolatura non viene tonificata con esercizi specifici e, inevitabilmente, la pelle trova spazi incavi ove adattarsi creando le rughe. Eseguendo un trattamento di Riflessologia Facciale, seguendo ed esplorando le zone del volto corrispondenti ad organi ed apparati, lavoriamo contemporaneamente sul tessuto osseo, muscolare, epidermico, sulla circolazione sanguigna, linfatica, nervosa, sulla corretta distribuzione dei liquidi; in ultima analisi sulle zone riflesse che riporteranno l’organismo a muoversi al meglio delle sue possibilità. Invitiamo i lettori a leggere l’articolo pubblicato su Sistemi Integrati AV_0215, che approfondisce le zone del viso interessate al trattamento in funzione dei disturbi accusati.


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