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Si ringrazia Marilena Agazzi (marilena.agazzi@virgilio.it) e Douglas Gattini ex Presidente della Federazione Italiana ed Europea Shiatsu, istruttore e Direttore Didattico della scuola professionale Shambàla Shiatsu - www.shambalashiatsu.it Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2012 193 Figura 5 Figura 8 Figura 9 Lo scioglimento articolare In cosa consiste dunque lo Yoga? Come può essere utile a noi Occidentali presi dal vortice di stimoli esterni questa disciplina nata in Oriente, in un mondo così diverso dal nostro? Al di là di una trattazione esaustiva sullo Yoga che richiederebbe uno spazio molto ampio, per evidenziarne le caratteristiche peculiari e comprenderne la vera natura, si può semplicemente dire che lo Yoga si basa essenzialmente sull’esperienza consapevole del corpo e del suo movimento attraverso posizioni mantenute nella calma e nell’immobilità (asana) sulla consapevolezza e il controllo del respiro (pranayama) e la calma e la concentrazione della mente (meditazione). Per apprendere lo Yoga e praticarlo con continuità è opportuno, almeno all’inizio, frequentare dei corsi. Ci sono però pratiche yogiche di scioglimento articolare molto semplici, alla portata di tutti e di facile apprendimento, che possono venire eseguite per alleviare stress e tensione anche in una breve pausa di lavoro. Stando semplicemente seduti alla scrivania su una sedia, con la colonna vertebrale ben allineata si possono, ad esempio, eseguire movimenti di flessione antero/ posteriore e di rotazione della testa, sollecitando in successione le vertebre cervicali. La consapevolezza Qualcuno penserà che ciò è banale e che già pratica questo movimenti. Qual è la differenzia, allora, fra banali movimenti e gesti yogici, con effetti intensi e profondi sul corpo ma anche sulla mente, che risulta poi più calma, rilassata e ricettiva? La parola chiave è la consapevolezza, cioè la presenza mentale in ciò che si fa e nella parte del corpo che si sta stimolando con dolcezza, con calma, guidando in essa consapevolmente il flusso vitale del respiro e perciò l’energia stessa. E l’energia che arriva con il soffio vitale del respiro, scioglie a poco a poco i blocchi, dissolve le tensioni. Sempre seduti su una sedia e con le stesse modalità si può lavorare sulle spalle, sulle braccia, sulle mani, sciogliendo lentamente le varia articolazioni. Persino caviglie e ginocchia possono beneficiare di movimenti calmi, lenti, consapevoli, coordinati con il respiro. E bastano davvero pochi minuti per dare sollievo allo stress lavorativo, non solo come si è detto a livello fisico, ma anche e soprattutto a livello mentale: se davvero si è totalmente presenti alla pratica che si sta eseguendo e lo spazio mentale ne è completamente assorbito, è naturale che la mente alla fine lasci la presa sui pensieri che normalmente l’assillano. Con i gomiti e le spalle Figure 8 e 9 Tenendo le braccia sempre distese in avanti all’altezza delle spalle, con i palmi delle mani verso l’alto fletterle all’altezza del gomito toccando le spalle con le dita. Ripetere il movimento con le braccia distese in fuori. Mantenendo le dita a contatto delle spalle, ruotare le spalle descrivendo dei cerchi con i gomiti. Figura 6 Figura 7 chiudere le mani a pugno con il pollice all’interno e riaprirle. Flettere le mani all’altezza dei polsi portandole verso l’alto e verso il basso. Ruotare i polsi in senso orario e antiorario, tenendo le mani chiuse a pugno.


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