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ILLUMINAZIONE ESTERNA EDIFICI MEDIA AZIENDA, POTENZA INSTALLATA 30 KW Ore di accensione notturne 2.000 h/anno Energia annua consumata anno 60.000 kWh Costo medio energia elettrica 0,14 euro / kWh Spesa per illuminazione anno 8.400 euro Interventi di efficienza energetica Introduzione di temporizzatori crepuscolari 1.600 h/anno Energia annua consumata dopo l’intervento e la taratura 48.000 kWh Lampade ad efficienza maggiore (50%) Energia annua consumata dopo la sostituzione delle lampade 24.000 kWh Costo medio energia elettrica 0,14 euro / kWh Spesa annua per l’illuminazione dopo gli interventi di efficienza energetica 3.360 euro Risparmio annuo ottenuto 5.040 euro Figura 4 - La via energetica virtuosa Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2012 55 vapori di sodio SAP, a fronte di investimenti con ritorno di 8 mesi si possono ottenere cospicui risparmi annuali. Involucro edilizio In un edificio la principale causa delle perdite di calore è ovviamente l’involucro, con conseguenti elevate spese di riscaldamento invernale e di raffrescamento-condizionamento durante il periodo estivo. In particolare si stima che le perdite di calore siano così distribuite: – 60% attraverso muri perimetrali, tetto, pavimento; – 20% attraverso superfici vetrate; – 20% per la ventilazione. La via maestra richiederebbe interventi strutturali importanti: l’isolamento del tetto, del pavimento raso terra e dei muri e l’eventuale sostituzione o la modifica degli infissi e delle vetrate. Questi interventi richiedono ovviamente investimenti elevati. Volendo evitare questo approccio si possono mettere in atto strategie alternative come, ad esempio: ventilatori a pala, opportunamente posizionati per eliminare le stratificazioni d’aria; recuperatori di calore per l’aria in uscita d’inverno e schermature opportune delle finestre con tende mobili o alberature esterne laddove possibile. In questo caso si potrebbe arrivare a risparmiare sui consumi di riscaldamento/ raffrescamento percentuali dell’ordine del 10% che, per una ditta PMI, possono rappresentare una cifra comunque interessante. Conclusioni Assunto che in azienda gli sprechi energetici non mancano e che il loro contenimento potrebbe portare a vantaggi economici non indifferenti, l’imprenditore o il top management dovrebbero, innanzitutto, iniziare da un percorso di INFORMAZIONE-FORMAZIONE, fondamentale per capire di cosa si sta parlando e ‘cosa e se’ si potrebbe mettere in atto nella propria realtà. Dopo questa prima fase di comprensione, i passi successivi sono l’AUDIT energetico, associato o meno a MISURE sul campo e l’ANALISI dei dati raccolti. Un processo quindi sempre più spinto verso il dettaglio, con la segmentazione dei consumi, che porta ad individuare le possibili aree di intervento e la fattibilità delle azioni correttive, attraverso l’uso di algoritmi economico-finanziari dedicati, in grado di individuare i costi di intervento e il tempo di ritorno degli investimenti. Passo finale è l’IMPLEMENTAZIONE degli interventi scelti, con la verifica puntuale e il riscontro dei risparmi conseguiti nel breve-medio periodo. Allorché si comprende che il risparmio di energia si traduce sempre in reali e sostanziali benefici per l’organizzazione, anche l’adozione di un Sistema strutturato di Gestione dell’Energia (SGE) diventa allettante. Infatti, da questo sistema si potrà ottenere, non solo un vantaggio economico tangibile ed immediato, ma una carta vincente nel tempo in quanto l’uso dell’energia, i suoi consumi e l’efficienza associata saranno sempre sotto controllo permettendone il miglior sfruttamento. Si ringrazia per il contributo Chiastra & Mazza - Formazione e Consulenza www.chiastraemazza.it


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