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Smart Building negli uffici. È chiaro che in alcuni casi -nelle aziende a basso impatto energetico - la via da adottare potrebbe consistere in una semplice modifica del Comportamento dei collaboratori. In quelle, invece, dove il consumo energetico globale riveste un peso economico importante, il controllo approfondito dei consumi e l’individuazione delle azioni correttive da adottare, specialmente nei Processi produttivi specifici dell’azienda saranno le linee guida per conseguire risparmi significativi. Da non scartare assolutamente l’idea di implementare un SGE (Sistema di Gestione dell’Energia), certificato o meno, che permetta in modo continuativo di migliorare le prestazioni nel tempo, riducendo tutti gli sprechi fino al limite inferiore possibile. Tra le altre cose, un sistema di questo tipo, allineato alla norma ISO 50001:2011 è, l’unico, tra i sistemi di qualità esistenti che permetta veramente di ottenere risultati economici concreti, misurabili e verificabili nel tempo. Qualche esempio pratico Per fornire un’idea sugli interventi adottare con i risparmi economici ottenibili, approfondiamo ora, per sommi capi, qualche settore e sistema. Gli esempi sono generici e non toccano il vero cuore dei consumi energetici, generalmente legato ai processi produttivi specifici dell’azienda. Si vuole mettere in evidenza il concetto che dove c’è utilizzo di energia, molto probabilmente, vi è uno spreco: normalmente esso è individuabile e facilmente eliminabile. ICT applicato all’ufficio Partiamo dall’unità di calcolo base, ovvero dal singolo Computer e dal suo monitor. In questo caso, presupponendo che il Computer rimanga acceso ogni giorno per 9 h, l’energia consumata in un anno sarà di circa 175 kWh. Analogamente un monitor LCD consumerà circa 50 kWh/anno. Immaginando di avere tra uffici e produzione una ventina di PC, il consumo annuo totale si aggirerà sui 4500 kWh (9 h per 200 gg. anno). Ipotizzando un costo di 0,14 Euro/kWh, avremo, in un anno, una spesa in energia elettrica di 630 Euro solo per questi 20 PC. Se gli operatori utilizzassero sistematicamente la funzione ‘Risparmio energetico’ si potrebbero ottenere risparmi anche del 35% (fonte ARPAV) che nel nostro 54 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2012 caso si traducono in una minore spesa di circa 200 Euro. Certamente in questo caso si tratta di briciole, ma è significativo vedere che abbiamo ottenuto comunque un risparmio con investimento zero. Naturalmente, in generale i consumi elettrici in un’azienda/ufficio provengono da un’infinità di fonti e globalmente hanno un’incidenza ben maggiore. La loro analisi e i correttivi (anche a costo zero come comportamenti virtuosi del personale che, ad esempio, spenga le luci dove e quando non servono) portano quindi a risparmi ben diversi. ICT in Data Center La potenza impegnata in un Data Center medio è di circa 250 kW e la percentuale di energia consumata è, in generale, così ripartita: – 42% = Ventole di raffreddamento interne, memorie, dischi; – 18% = Funzioni di calcolo; – 40% = UPS e Raffreddamento del locale. In questo caso ipotizzando un funzionamento di 12 ore per 365 giorni, avremo un consumo medio di circa 1 MWh con un costo di circa 140.000 euro che rappresenta un valore significativo. Non potendo agire sulle Funzioni di calcolo e sui sistemi interni alle macchine si potrà, in generale, intervenire sul posizionamento degli armadi stessi e sul modo di sottrarre calore da essi. Ipotizzando un intervento per migliorare il flusso d’aria di raffreddamento con una riduzione del 30% sull’ultima voce, otterremo un beneficio globale del 12% con una riduzione dei costi di circa 16.800 euro/anno a fronte di una spesa di 10.000 euro in spostamenti e modifiche della ventilazione con un payback di circa 8 mesi. Impianti tecnologici Illuminazione delle aree esterne Spesso l’illuminazione delle aree esterne, comunque necessaria, non viene percepita come fonte di spreco. In questo caso si può generalmente operare sezionando aree diverse d’illuminazione, migliorando l’intervento degli interruttori crepuscolari, introducendo sensori PIR o di movimento, sostituendo le lampade esistenti con modelli a più alta efficienza. Ad esempio, tarando meglio i sensori crepuscolari e passando da un’illuminazione basata su lampade a vapori di mercurio a lampade a


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