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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2012 51 In questo modo ogni progettista può accedere alle informazioni sul funzionamento di un particolare componente e organizzarle in funzioni idonee a controllare l’impianto. Completate queste operazioni, l’installatore potrà procedere alla programmazione dell’impianto trasferendo a ogni dispositivo in campo i suoi parametri di funzionamento, comprensivi dei famosi Indirizzi di Gruppo su cui sincronizzare il proprio stato. Un’alta cosa importante, non ancora detta, è che i dispositivi Konnex non svolgono una sola funzione bensì possono compiere molte azioni simultaneamente. Ad esempio, un attuatore può disporre di molti relays capaci di essere comandati autonomamente e, analogamente, un termostato può restituire sul bus sia la temperatura a cui è stato programmato sia quella effettivamente misurata nell’ambiente; ma, ancora, una pulsantiera può eseguire molti comandi differenti a seconda di come viene eseguita la pressione dei suoi tasti. Ognuna di queste azioni deve comunicare in modo autonomo sul bus. Per questo motivo ogni modulo dispone di numerosi sotto indirizzi che permettono a queste funzioni di interagire direttamente. Questi canali di accesso prendono il nome di Oggetti di Comunicazione. Gli oggetti di comunicazione In realtà possiamo tranquillamente affermare che sono proprio gli oggetti di comunicazione a dialogare sul bus con lo strumento della notifica degli eventi e non i dispositivi. Ogni dispositivo può contenere fino a 256 diversi oggetti di comunicazione. Se l’obiettivo è conoscere cosa può fare un dispositivo, la cosa migliore è caricarlo sul database ETS e andare a leggere quali e quanti oggetti di comunicazione vengono esposti al programmatore. La lista degli oggetti di comunicazione, molto spesso, è dinamica e dipende dai parametri di funzionamento impostati per quel dispositivo. Infatti, ogni modulo installato su ETS nasconde alla voce ‘Modifica Parametri’ una finestra da cui poter abilitare, disabilitare o caratterizzare le diverse funzioni presenti. Fatte queste debite premesse possiamo ora dire che programmare un impianto non significa altro che saper associare in Gruppi più oggetti di comunicazione, al fine di sincronizzarne lo stato ogni qual volta un evento determina qualche cambiamento. Il fatto davvero innovativo è che ora le funzioni di un impianto non si acquistano più comprando un dispositivo, ma si ottengono attraverso la capacità di saper sincronizzare tra loro gli oggetti di comunicazione disponibili sui moduli installati. Questo nuovo modo di lavorare ha un impatto straordinario perché sposta la capacità di saper risolvere un problema dal produttore dei dispositivi al progettista/ programmatore dell’impianto, qualificando enormemente la sua professionalità. La qualità di un impianto non si misura più soltanto dalla bontà dei prodotti che vengono installati, ma soprattutto dalle capacità del suo progettista. Si ringrazia per il contributo Carlo Orsi di Blucasa Srl. Per informazioni: www.blumotix.it Figura 4. Il software ETS (Engineering Tool Software), condiviso da tutti i produttori, è lo strumento che consente di raccogliere tutte le informazioni dell’impianto e, successivamente, trasferirle ai moduli per determinarne il funzionamento desiderato Figura 6. Esempio di Indirizzo di Gruppo. Premendo il tasto A di 1.1.5, che appartiene ai Comandi di Sala, l’informazione ON produrrà l’accensione delle Luci 1.1.3 e la contemporanea notifica a 1.1.7 del nuovo stato Figura 5. Lista degli oggetti di comunicazione esposti da un comune attuatore a 4 canali. In questo esempio possiamo notare che ogni relay offre almeno 2 oggetti di comunicazione chiamati Switch e State, il primo dedicato a comandare la commutazione e il secondo a restituire un feedback sui cambiamenti di stato


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