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Standard DVB-3DTV Le specifiche DVB per la terza dimensione I l DVB-3DTV contiene le specifiche per la trasmissione dei programmi 3D via etere, cavo e satellite. Sono stati riconfermati i formati Frame Compatible Side-by-Side e Top-and-Bottom definiti nel luglio 2010 all’interno del documento BlueBook. Il DVB Project, consorzio industriale che riunisce oltre 270 membri tra operatori televisivi e di rete, aziende costruttrici, sviluppatori software, enti regolatori e proprietari di contenuti, ha sviluppato nei suoi 18 anni di attività numerosi standard aperti ed accettati a livello internazionale, allo scopo di favorire la diffusione della televisione digitale. L’ultimo, in ordine di tempo, è dedicato al 3D in ambito broadcast, ovvero la trasmissione dei contenuti stereoscopici attraverso le reti terrestri (DVB-T/ T2), cavo (DVB-C) e satellitari (DVB-S/S2). Dopo aver definito nel luglio 2010 i “commercial requirements” per la Tv digitale 3D, una ventina di specifiche che i membri del consorzio devono seguire per le trasmissioni stereoscopiche attraverso le attuali infrastrutture HDTV, il DVB Project ha pubblicato all’inizio di quest’anno le specifiche definitive che ha sottoposto all’ETSI, l’Istituto Europeo per gli Standard nelle Telecomunicazioni, responsabile della definizione e dell’emissione di standard nelle telecomunicazioni in Europa, per la formale standardizzazione. Completato anche quest’ultimo passo, il DVB-3DTV diverrà uno standard a tutti gli effetti. Tutto in un libro blu Le specifiche sono state pubblicate nel documento “BlueBook A154 - Frame Compatible Plano-Stereoscopic 3DTV” che definisce il sistema di distribuzione dei servizi 3DTV attraverso il sistema “Plano- Stereoscopic”. Questo sistema simula la 28 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2011 visione tridimensionale delle immagini, ovvero la presenza della profondità, inviando simultaneamente (o quasi) le informazioni destinate all’occhio destro e sinistro. Il documento è scaricabile gratuitamente dal sito web di DVB in formato PDF. Il sistema è compatibile con le infrastrutture di trasmissione preesistenti, utilizzate per la diffusione dei contenuti 2D in alta definizione e con i display 3D già in commercio; così i broadcaster possono fornire i nuovi servizi stereoscopici senza ulteriori investimenti e con la garanzia di ricezione certa da parte dell’utente finale. Il documento elenca i metodi di codifica e diffusione dei servizi 3DTV nei diversi ambiti di ricezione, ovvero tramite set-top-box esterno collegato al Tv via HDMI oppure direttamente dal tuner integrato nel TV. Tra questi la scelta dei vari formati, la definizione dell’informazione di segnale, la gestione della grafica OSD e dei sottotitoli in presenza di contenuti tridimensionali. Programmi 3D temporanei, permanenti e misti 2D/3D Un contenuto 3D si presenta in modo differente da quello 2D HDTV tradizionale in virtù dell’adozione del formato video bitstream plano-stereoscopic. In fase di codifica, però, la conformità di questo formato alle specifiche HDTV rende superfluo qualsiasi intervento permettendo così l’utilizzo delle infrastrutture esistenti. Il segnale 3D, però, dovrà essere ‘etichettato’ (Signalling) per consentire la corretta visualizzazione in fase di ricezione e differenziarlo così da quello 2D. L’identificazione è molto importante perché un canale televisivo può trasmettere nell’arco della giornata servizi ‘misti’ 3D+2D ma i Tv 3D attualmente in commercio, senza un


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