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Videoproiezione l’indirizzamento a matrice attiva dei cristalli liquidi per replicare esattamente le immagini digitali in ingresso. A ogni pixel si accede direttamente attraverso la circuitazione a matrice, collocata subito dietro lo strato LCD. Dal momento che tutta l’elettronica si trova dietro al percorso di proiezione della luce, la luce non deve attraversare alcun ostacolo. Uniformità Non si osservano fenomeni di cross-talk, riflessione o immagini fantasma nel quadro, questo grazie al pilotaggio digitale dei segnali che elimina gli artefatti. In aggiunta, l’architettura SRAM fornisce un’eccellente uniformità di tensione su tutta l’area attiva del pannello e, conseguentemente, una buona uniformità di tutta l’immagine. I cristalli liquidi vengono utilizzati in modalità VAN (Vertically Aligned Nematic) e rispondono alla tensione RMS media del segnale PDM (Pulse Width Modulation) sul tempo di quadro. Nel backplane al silicio (lo strato che si trova dietro la matrice a cristalli liquidi) si impiega una SRAM ad alta velocità. La procedura fondamentale di un dispositivo D-ILA digitale consiste in due fasi: indirizzamento dei dati e pilotaggio dei cristalli liquidi. In figura viene mostrato lo schema a blocchi. Il segnale in ingresso viene processato dal controller e convertito in bit. In questa fase, viene utilizzata una tavola di riferimento per determinare la corretta sequenza di bit per il livello di grigio da raggiungere. Terminata la fase di indirizzamento dei dati, il passo successivo è quello di pilotare i cristalli liquidi. Vengono utilizzati tre segnali aventi differente tensione: V0, V1 e ITO. Queste tensioni sono applicate a tutti i pixel del display, allo stesso tempo, così ciascun pixel può essere pilotato nelle stesse condizioni. I segnali V0 e V1 provengono dalle informazioni dei pixel della SRAM. La tensione di pilotaggio dei cristalli liquidi viene fornita dalla tensione ITO-V1 o ITO-V0. In questo modo, la tensione di soglia del dispositivo e la massima tensione applicate 30 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2012 Allineamento cristalli liquidi L’allineamento verticale dei cristalli liquidi nematici (VAN - Vertically Aligned Nematic) permette di raggiungere un elevato rapporto di contrasto attraverso l’intero spettro di luce visibile. Il termine ‘nematico’ descrive la struttura dei cristalli liquidi le cui molecole si allineano in linee parallele sciolte. JVC è stata fra le prime aziende a utilizzare l’allineamento dei cristalli liquidi con strati non organici, garantendo così una più estesa vita operativa dei pannelli; l’allineamento dei cristalli liquidi inorganici, infatti, non mostra alcuna degradazione nei test di invecchiamento. Le molecole dei cristalli liquidi vengono allineate quasi perpendicolarmente alla superficie, con piccolo angolo di pre-tilt allo stato di ‘off’, fattore importante per ottenere un elevato a ogni singolo dispositivo possono essere regolate. Il dispositivo genera oltre 50 sub frame. In questa configurazione possono essere gestiti 24 bit e la lunghezza di ogni bit piano può essere determinata liberamente: in teoria vi sono 224 livelli di scale di grigio. In pratica, si utilizza una combinazione di sequenze di bit che permette di raggiungere 10 bit, 1024 stati indirizzabili. Così, una scala di grigio può essere riprodotta senza creare contorni all’immagine come accade nei dispositivi che operano in modo sequenziale. In questo schema i cristalli liquidi vengono pilotati da frequenze che approssimano un’onda quadra di svariati kHz; una frequenza significativamente più elevata rispetto a un dispositivo analogico (60 o 120 Hz). Ciò contribuisce all’alta affidabilità dei dispositivi D-ILA. Principi operativi Diagramma a blocchi della procedura di pilotaggio di un dispositivo D-ILA digitale


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