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Videoproiezione DIGITAL LIGHT PROCESSING DLP 3 chip, non solo cinema I benefici di un’architettura straordinaria, 25 anni dopo la sua invenzione. Larry Hornbeck di Texas Instruments, ha inventato il DLP nel 1987, utilizzando dispositivi nati per tutt’altri scopi in anni precedenti. Il DLP si basa sulla modulazione della luce di una sorgente attraverso il DMD, un array di milioni di microspecchi di dimensione micrometrica che possono essere ruotati di +/- 12° per deviare opportunamente un fascio luminoso e creare così l’immagine con l’ausilio di una lente di proiezione. Da quel lontano 1987 non è mai cessata l’evoluzione, sia in termini di risoluzione che di miniaturizzazione; ciò ha permesso 20 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2012 la realizzazione di applicazioni sempre nuove e il successo nel mercato della proiezione, attraverso la vendita di milioni di pezzi in ambito consumer, con un monopolio quasi indiscusso in ambito del Digital Cinema. I fondamentali Il successo della tecnologia DLP lo si deve ai seguenti aspetti: – la tecnica costruttiva del pannello, simile a quella della realizzazione dei circuiti integrati, permette il raggiungimento di elevati standard qualitativi e la pratica assenza di difetti, ossia di pixel ‘spenti’ e una sempre maggiore risoluzione, dai full HD consumer ai 2K e 4K cinematografici; – la rapidità di commutazione del singolo pixel, inferiore ai 12μs, ha determinato la possibilità di utilizzare, per ciascun pixel, schemi di modulazione puramente digitali a divisione di tempo (PWM), rendendo la risposta dei proiettori DLP intrinsecamente e incomparabilmente lineare dando, in più, l’opportunità di supportare la riproduzione di video ad elevata frequenza di quadro (frame rate); – la tecnica di separazione della luce, ottenuta attraverso i microspecchi, ha dato l’opportunità di sviluppare sistemi ottici semplici ma efficaci, La possibilità di mantenere ben separati coni di luce fino ad f/2.4, determina la capacità di ottenere un bassissimo livello del nero e quindi un elevato contrasto Ecco come vengono realizzati i livelli di grigio attraverso la tecnica di modulazione digitale PWM dei microspecchi DMD: il convertitore Digitale Analogico è l’occhio. Questa tecnica puramente digitale permette una corrispondenza lineare perfetta tra valore modulante e luminosità percepita dall’occhio


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