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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2015 47 che hanno ridato vita alla struttura, per poi calarci nel cuore dell’installazione audio video. A farci da guida in questo percorso, le diverse figure professionali che hanno preso parte alla realizzazione di quest’opera, dagli architetti Carmine Spirito e Francesca Spirito, a Francesco Granata, Alessandro Serboli e Antonio Italiani. Processo di ammodernamento della struttura «L’idea è partita circa 4 anni fa e già dal primo momento si è deciso di dotare la città di una struttura moderna fornita di un’attrezzatura d’avanguardia – ci confida subito l’architetto Carmine Spirito. Infatti, non volevamo circoscriverne l’attività alle sole rappresentazioni teatrali. Di per sé, la città di Salerno vanta già una tradizione teatrale molto forte, con una presenza notevole di teatri attivi. Per l’ex Cinema Diana, abbiamo cercato qualcosa di più ambizioso e la proposta sviluppata per l’allestimento di questo spazio, che ha riacceso l’entusiasmo verso questo luogo, è stata subito condivisa dall’amministrazione comunale. Visto lo stato di degrado dell’edificio, con strutture murarie a rischio cedimento, tutta la squadra chiamata in causa era consapevole che il lavoro da svolgere sarebbe stato ambizioso e la sfida molto importante da affrontare. Il progetto, sviluppato insieme a Francesca Spirito e Roberto Cacciatore, mirava a restituire una sala con svariate modalità d’uso, che potesse rimanere aperta tutto l’anno e prevedere un’attività quotidiana con una fascia oraria molto ampia. Inoltre, ci troviamo in un luogo adiacente al porto – prosegue l’architetto Carmine Spirito – e una struttura posizionata in modo strategico in prossimità di uno scalo, che conta in media ogni anno oltre 350mila croceristi, può e deve rappresentare un punto di riferimento anche per i turisti, oltre che per i locali». Nuova conformazione dell’edificio L’edificio, di proprietà della regione Campania, è stato dato in concessione al comune. La struttura oggi è suddivisa su tre livelli, di cui uno interrato adibito a camerini. La parte centrale, di maggior rilievo, è riservata alla sala e a uno spazio di ristoro adiacente, mentre tramite il piano superiore si accede a due passerelle che affacciano sulla sala, a mo’ di balconate di teatro. Infine, la parte alta dell’edificio presenta un ballatoio, utile ai tecnici per intervenire sui dispositivi di areazione e su alcuni videoproiettori, nonché punto dal quale accedere al tetto. «È dallo scopo di utilizzazione di questo spazio che nasce l’intero progetto architettonico – esordisce Sono 14 i videoproiettori Canon impiegati per questa installazione, da 6000 Lumen ciascuno. I cento anni di storia dell’edificio Si tratta di un edificio storico di Salerno, realizzato agli inizi del ’900, diventato uno dei primi cinema presenti a Salerno: il Cinema Savoia. Alla fine degli anni ’20, durante l’epoca fascista, la modalità d’uso della struttura è stata completamente rivista, diventando per tutti La casa del Balilla ed utilizzata fino ai tempi della seconda guerra mondiale per le attività educative dei giovani promosse all’epoca dal fascismo. La stessa facciata principale dell’edificio, ancora oggi, presenta delle decorazioni particolari che richiamano quel periodo e, per tale ragione, è sottoposta a una tutela di carattere storico architettonico. Nell’immediato dopoguerra, l’edificio è tornato alle origini, riprendendo la normale attività da cinema. Le tante manomissioni a cui è andato incontro successivamente, lo hanno trasformato da cinema d’autore a sala di proiezioni a luci rosse, per poi essere abbandonato per lungo tempo.


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