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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2015 19 frequenze si verificano i picchi e i cedimenti, e dove causano il maggior danno. Non ci saranno punti in cui sono presenti frequenze inferiori a quelle che gli altoparlanti sono in grado di riprodurre. Ad esempio, potrete usare le seguenti frequenze: 60 Hz, 80 Hz, 100 Hz, e così via fino a 200 - 300 Hz. Potendo disporre di un computer collegato agli altoparlanti, sarà possibile scaricare il software NTI Minirator, un programma che genera una varietà di segnali utili per una prova audio. La risonanza modale Le trappole per i bassi, oltre ad offrire un contributo per allineare la risposta in bassa frequenza, hanno un altro scopo ugualmente importante: riducono la risonanza modale, che induce alcune note basse a perdurare più a lungo rispetto ad altre, danneggiando la nitidezza. La Figura 1 riporta due grafici riferiti alla risonanza modale presente in un laboratorio con dimensioni 5 x 3,5 metri. Entrambi i grafici mostrano non solo la risposta in frequenza ai toni bassi (parte posteriore del grafico), ma anche la larghezza di banda della risposta modale della stanza e il suo decadimento nel tempo. Come si può vedere, l’aggiunta di trappole per i bassi riduce i picchi della risposta modale (allarga la loro larghezza di banda) e riduce anche il loro tempo di decadimento. Quando la larghezza di banda della risposta modale allarga le singole note dei toni bassi, questi allineano la curva rispetto alle note adiacenti. Ciò risolve il problema comunemente conosciuto come ‘one note bass’. L’altro cambiamento è la forte riduzione del tempo di risonanza (the ‘mountains’ come forward over time). Senza trappole, alcune note basse risuonano per un tempo troppo prolungato (ad esempio, 1/3 di secondo) oltre le altre note: ciò impasta le note basse che seguono. Dopo aver aggiunto le trappole per i bassi, il tempo di risonanza viene tagliato a metà o anche meno, eccetto che per la frequenza modale più bassa della stanza che in questo caso è di circa 35 Hz. Ma anche a 35 Hz c’è un apprezzabile miglioramento, però lieve, della larghezza di banda e del decadimento nel tempo. Uno dei grafici ETF di Figura 1 mostra come le trappole per i bassi siano in grado di ridurre la risonanza e rendere il decadimento più veloce abbassando il fattore di merito (Q) delle risonanze. Figura 1: la risonanza modale presente in un laboratorio riferita all’ambiente vuoto (in alto) e in presenza di trappole (sotto). Conclusioni In generale, la maggior parte delle camere ha bisogno di numerose trappole per i bassi, tante quante se ne possono installare. Anche se è possibile realizzare una stanza ‘troppo morta’ a livelli di medie e alte frequenze, è probabile che non si possa mai raggiungere un esagerato livello di assorbimento delle basse frequenze. L’efficacia delle trappole per i bassi è direttamente correlata alla quantità di superfici totali trattate nella stanza, comprese pareti, pavimento e soffitto. Cioè, significa che coprendo con trappole per i bassi il 30 % delle superfici, si riduce la riflessione delle basse frequenze solo del 5%. Sarebbe bello essere in grado di inventare un magico aspirapolvere acustico capace di estrarre le onde fuori dall’aria. Ma le leggi della fisica, purtroppo, non funzionano in questo modo. Quindi il miglior consiglio è quello di prevedere trappole per i bassi in tutti gli angoli. E, per ottenere risultati ancora migliori, posizionare trappole supplementari su pareti e, eventualmente, anche sul soffitto. Si ringrazia per la collaborazione Massimiliano De Angelis di Exhibo www.exhibo.it


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