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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2015 17 Il trattamento acustico è sempre necessario Molte persone, erroneamente, credono che l’uso di altoparlanti monitor molto vicini può evitare la necessità di effettuare un trattamento acustico. In realtà, anche con piccoli altoparlanti che suonano piano, le interferenze acustiche generano le onde stazionarie e lo sbilanciamento delle frequenze è esattamente lo stesso, anche se di un livello inferiore. Sebbene le riflessioni alle alte frequenze e gli echi siano proporzionalmente ridotti non appena ci si avvicini al diffusore, la risposta in frequenza distorta, causata dalle riflessioni alle basse frequenze, rimane. Allo stesso modo, l’aggiunta di un subwoofer non risolve i problemi che sono causa di una scorretta risposta acustica della stanza. Un subwoofer può essere utile per compensare l’inadeguatezza degli altoparlanti ma non risolve il problema di una risposta irregolare causata da un’interferenza acustica. In effetti, un subwoofer spesso rende le cose peggiori a causa della miscelazione e dell’oscuramento del vero problema. Contrastare gli effetti ambientali Un altro errore comune è pensare che l’equalizzazione può essere utilizzata per contrastare gli effetti dei problemi acustici ambientali. Però, ogni punto della stanza risponde in modo diverso e quindi una singola curva d’equalizzazione non può garantire una risposta piatta in tutti i punti d’ascolto. Secondo la fisica, la risposta in frequenza entro pochi centimetri può variare in modo significativo. In genere si mira a correggere la risposta in un solo punto, ma c’è un problema molto più grande: è impossibile contrastare vuoti acustici di grandi dimensioni. Se l’interferenza acustica a 60 Hz provoca un vuoto di 25 dB, compensare con un equalizzatore porta a ridurre della stessa quantità il volume disponibile (headroom). Tale compensazione aumenterà la distorsione degli altoparlanti alle basse frequenze. In altri contesti, ad esempio dove la pressione sonora a 60 Hz è già troppo forte, l’utilizzo di un equalizzatore peggiorerà il problema. Anche se l’equalizzatore riuscisse a compensare il tutto con successo, a quella frequenza la grande spinta necessaria creerebbe una risonanza elettrica. Analogamente, tagliare il livello con l’equalizzatore per ridurre un picco non produrrà una riduzione del picco di risonanza alla stessa frequenza. L’equalizzatore non può sempre essere d’aiuto, anche alle frequenze più elevate. Se in una stanza sono presenti risonanze anche quando la sorgente sonora si interrompe, l’equalizzatore potrebbe rendere il suono più morbido, ma le risonanze saranno sempre presenti. Tuttavia, al contrario di picchi e cedimenti causati dalle interferenze acustiche, l’equalizzazione può aiutare un po’ a domare i picchi in bassa frequenza (solo se) causate dalla risonanza naturale della stanza; però deve essere utilizzata con moderazione. Le piccole dimensioni sono ostili? Un altro errore comune è pensare che le camere di piccole dimensioni non sono in grado di riprodurre frequenze molto basse, quindi vale la pena di non trattarle affatto. Una teoria popolare (ma non corretta) dice che le frequenze molto basse, per svilupparsi, richiedono una dimensione minima del locale e quindi non possono mai essere presenti in stanze piccole. Invece, è vero che ogni stanza è in grado di riprodurre frequenze molto basse, purché le riflessioni che causano cancellazioni acustiche in controfase vengano eliminate. Quando si aggiungono ‘bass trap’, si stanno rendendo le pareti meno riflettenti alle basse frequenze, affinché il suono diretto su una parete o sul soffitto venga assorbito anziché riflesso. In pratica si simula una specifica situazione, come se il muro non ci fosse affatto (oppure fosse molto lontano): a causa della distanza, tutto ciò che viene riflesso è fortemente attenuato e, quindi, non abbastanza potente da causare la cancellazione delle frequenze. Ciò che definisce le dimensioni di una stanza sono lo spazio tra le pareti e tra pavimento e soffitto. Le onde sonore generate all’interno di una stanza possono passare attraverso le sue pareti, rimbalzare oppure essere assorbite dalle pareti stesse. Quindi, quando un’onda sonora colpisce una parete, parte della sua energia può essere riflessa, parte può essere assorbita, e parte la attraversa. Risonatore membrana per basse frequenze.


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