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«Le specifiche della piattaforma italiana» Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2011 27 In HD Forum Italia Marco Pellegrinato cura i rapporti con gli enti di standardizzazione e, in particolare, il coordinamento di tutta l’attività che dal 2006 ad oggi ha generato le specifiche della piattaforma italiana, pubblicate nella HD Book Collection. «Nel primo HD Book, versione 1.0 – ci spiega Pellegrinato- abbiamo definito per la prima volta i criteri per l’accesso all’alta definizione della piattaforma italiana. Abbiamo introdotto le specifiche utili ai broadcaster per trasmettere effettivamente i contenuti HD con i servizi correlati; ad esempio: l’audio multicanale, l’audio description, il supporto dei sottotitoli. A seguito di questa iniziativa e alla liaison stabilita tra HD Forum Italia e DGTVi, sul mercato sono apparsi i decoder e i televisori con decoder integrato, dotati del bollino oro DGTVi, a conferma della compatibilità di questi prodotti con le norme definite dal nostro consorzio. Nel 2009 abbiamo elaborato un’ulteriore documentazione, il ‘broadband addendum’, per aggiungere alle specifiche la compatibilità con il servizio di fruizione dei contenuti attraverso le reti broadband : i televisori e i decoder con bollino oro di prima generazione dotati di due front-end, DTT e IP, sono diventati ibridi. Grazie al nuovo frontend broadband abbiamo inteso consentire ai teleutenti anche la fruizione di contenuti ad accesso non lineare tramite applicazioni MHP, il middleware che abbiamo definito sin dagli inizi, nel 2004, quando DGTVi emise il primo D Book». HD Book 2.0: dal DVB-T2 al 3D Prosegue Pellegrinato: «Nel gennaio 2011, abbiamo pubblicato la versione 2.0 dell’HD Book. Questo volume, oltre alle precedenti specifiche include quattro punti molto importanti per la crescita e lo sviluppo dei servizi DTT HD e 3D in Italia. Prima di tutto lo standard DVB-T2 capace di incrementare, rispetto al DVB-T, la banda disponibile del 50% circa. Quindi l’introduzione di ulteriori specifiche per il funzionamento dei servizi ‘over the top’, che i broadcaster possono offrire all’utenza dotata di decoder con bollino oro, attraverso i canali broadband e la connessione internet. Abbiamo poi corretto alcune anomalie che si sono presentate durante l’utilizzo pratico come l’LCN nelle zone di confine, che creava sovrapposizioni fra i canali italiani e quelli esteri. Infine, l’adozione di un sistema per consentire la corretta trasmissione e ricezione dei sistemi e dei contenuti per la 3DTV, la televisione stereoscopica. Questo è un aspetto molto importante: prima di pubblicarla nel nostro HD Book 2.0, la specifica è stata oggetto di una grande attività di standardizzazione in sede internazionale e, per quanto riguarda i broadcaster, nel consorzio DBV. Come consorzio HD Forum Italia, grazie alle rappresentanze in sede DVB abbiamo sollevato la questione della retrocompatibilità dei segnali 3D sui televisori Full HD, una questione condivisa e ben supportata dal CRIT, il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai di Torino, da Sisvel che aveva elaborato una proposta simile, dai broadcaster nazionali Mediaset e Telecom Italia Media, dall’inglese BBC e da molti altri. Il lavoro svolto in sede DVB è successivamente diventato uno standard ETSI. Si chiama ETSI TS 101 547: ‘Frame Compatible Plano-stereoscopic 3DTV’, January 2011. In HD Forum Italia, dopo aver assunto questo standard all’interno dell’HD Book, abbiamo proseguito lavorando con l’industria dei televisori e dei decoder, affinché venisse adottato. Ci auguriamo che questo risultato avvii un ciclo virtuoso che consenta ai broadcaster italiani di trasmettere contenuti 3D retrocompatibili perché, in questa modalità, possono contare su un maggior parco di TV set abilitati: sia i nuovi 3DTV retro compatibili che gran parte degli HDTV di ultima generazione già presenti nella case dei teleutenti italiani». Mediaset e l’HD Sin dal primo switch-off in Sardegna, Mediaset aveva avviato sperimentalmente anche le trasmissioni HD delle reti generaliste principali. «Allora la nostra rete distributiva era in grado di trasmettere contenuti HD ma, in realtà, le nostre emissioni non erano ancora in alta definizione -ci spiega Pellegrinato. Con l’impiego degli up-converter, i segnali dei nostri programmi venivano portati all’HD, utilizzando dei raddoppiatori di linee. Per molto tempo questi segnali sono stati diffusi nelle aree dove lo switch off era già avvenuto. Questi mux, nel frattempo sono rientrati nelle consistenze del Beauty Contest per la riattribuzione del digital dividend. Da quest’anno abbiamo riprogettato i play out delle reti generaliste ammiraglie, per poter offrire Canale 5, Italia 1 e Rete 4 in Genuine HD, ovvero in HD nativo, non upconvertito. Nel 2012 saremo quindi pronti a trasmettere in simulcast, SD e HD nativo, la programmazione delle nostre tre reti generaliste che a partire dal prime time verrà via via prodotto in alta definizione». A tu per tu con Marco Pellegrinato Vice Presidente HD Forum Italia Vice Direttore Ricerca e Progettazione Tecnica Gruppo Mediaset


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