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Post vendita SERVIZI Da buon paese latino, ancora poco incline a recepire Manutenzione: perché? i positivi aspetti della cultura anglosassone, non è diffuso come dovrebbe il concetto di manutenzione programmata dell’impianto d’antenna. Le cose non vanno solo realizzate ma anche mantenute. A questa logica non sfuggono gli impianti di distribuzione del segnale d’antenna che, per loro natura, si degradano come tutti i prodotti meccanici ed elettronici. In Italia i contratti di manutenzione programmata, tanto per intenderci quelli che nel mondo delle automobili si chiamano ‘tagliandi’, sono poco diffusi. Sarà perché non vengono sempre proposti e argomentati a dovere, sarà perché vengono considerati dai clienti soltanto come un costo e quindi giudicati poco convenienti, sta di fatto che si preferisce intervenire quando il guasto si manifesta, contravvenendo ad un principio ribadito dal celebre detto: «È meglio prevenire che reprimere». In questo caso, per fortuna, si reprime un guasto elettrico, ben poca cosa rispetto alle repressioni di altro genere. In questo caso si intende l’educazione come mezzo di prevenzione, per affrontare più serenamente il futuro, a costi convenienti. Ma se conviene, perché conviene? Vi sono diversi approcci al concetto di manutenzione. Ad esempio, i contratti di manutenzione programmata: si stabiliscono le date degli interventi, per tutta la durata del contratto, effettuati rispettando le lavorazioni previste. Oppure la manutenzione a ticket: in questo caso il contratto prevede l’intervento ogniqualvolta si manifesti un malfunzionamento, che copre la sola manodopera ed esclude i materiali. O, ancora, la manutenzione ‘tutto compreso’ che mette al riparo da qualsiasi sorpresa: un po’ come la polizza Kasko dell’auto, che risarcisce ogni danno subito o effettuato. Questo è quello che accade nel mercato residenziale e domestico. In quello professionale, a queste opzioni si aggiunge anche la fornitura temporanea di apparecchiature che sostituiscono quelle guaste fintanto che vengono riparate e installate di nuovo. 48 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 32 - 201019 Opportunità per installatori I contratti di manutenzione, a vari livelli e con varie opzioni, sono ampiamente diffusi all’estero: pensate che, spesso, le società di installazione vengono valutate non soltanto per il loro parco clienti ma, soprattutto, per il valore dei contratti di manutenzione in essere. In effetti, il contratto di manutenzione sottintende un rapporto fiduciario con il cliente che consolida la sua fidelizzazione e, quindi, la probabilità che continui a servirsi dello stesso installatore professionista. E poi, con l’avvento della televisione digitale, la prevenzione è importante perché un guasto significa non vedere più nulla. E allora, perché gli installatori non la praticano? Difficile da argomentare? Troppo faticosa la battaglia culturale da condurre nei confronti dei propri clienti? Poca formazione e quindi preparazione professionale? Su quest’ultimo punto le Scuole di Formazione potrebbero farci un pensierino: la tecnica non è tutto, anche se rappresenta un’indispensabile base. La parola agli installatori Ci siamo rivolti a quattro professionisti del mercato elettronico/elettrico per tastare il polso alla situazione. Ecco quali sono i loro pareri. Giancarlo Rolla On The Spot «Credo che l’impianto debba essere progettato ed eseguito bene, pensando anche agli interventi in caso di guasto o manutenzione. A volte, mi capita di vedere impianti davvero malconci e di difficile gestione. Io, in genere, preferisco un contratto di manutenzione da eseguire a intervalli regolari; ogni volta controlliamo che tutto funzioni a dovere, per evitare eventuali interruzioni del servizio. Di questi tempi, con la crisi diffusa, non è sempre facile convincere i clienti della sua convenienza. I nostri servizi di manutenzione prevedono interventi programmati ogni semestre: l’importo


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