Page 13

SI_AV0211_Icopertina.indd

Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2011 13 all’asse ipotetico creato tra il centro dell’impianto e il punto d’ascolto, vedi figura a sinistra, in basso. Un posizionamento dettato dagli effetti audio che questi diffusori devono riprodurre: si tratta di contenuti audio surround, che portano l’ascoltatore ad immergersi maggiormente nella scena, come se la stesse vivendo in prima persona. Ad esempio: un suono di un aereo che procede secondo il percorso avanti/dietro, piuttosto che il suono di un ambiente come un teatro, uno stadio, dove i protagonisti sono presenti non solo davanti ma tutti attorno al punto di ripresa. Sistema 7.1 canali Se spostiamo l’attenzione sul sistema a 7.1 canali, oltre ai tre canali frontali (canale centrale, anteriore destro e anteriore sinistro), i diffusori da posizionare sono quattro, due collocati lungo un arco che si sviluppa dai 60 ai 100 gradi, e altri due tra i ±135 e i ±150 gradi, come evidenziato dalla figura qui sopra. Anche in questo caso, la scelta del posizionamento è dettata dalla codifica dell’audio in fase di produzione: il sistema a 7.1 canali si pone l’obiettivo di rendere più efficace l’effetto surround di quanto lo possa fare un sistema a 5.1 canali. E per poter raggiungere l’obiettivo il sistema 7.1 aggiunge due diffusori da posizionare alle spalle in una posizione quasi simmetrica rispetto ai due canali frontali, destro e sinistro. Inoltre, rispetto alla soluzione 5.1 canali, i due diffusori surround vengono spostati più in avanti, superando la linea di posizionamento dello spettatore. Sistema 6.1 canali Infine, in un impianto a 6.1 canali, è consigliabile che il segnale destinato al singolo diffusore posteriore centrale venga suddiviso tra due casse acustiche, così da garantire una miglior diffusione posteriore del suono. In questo caso, è bene posizionare l’altoparlante centrale direttamente di fronte al punto d’ascolto con diffusori destro e sinistro posti tra i ±22,5° e i ±30°. Seguendo queste semplici regole, si otterrà una buona fluidità del suono e nessuna delle due parti, la destra e la sinistra, creerà interferenze con l’altra. Pertanto, la sensazione per l’ascoltatore sarà di un completo avvolgimento e i suoni non daranno alcuna indicazione direzionale escludendo, però, fastidi come il riverbero che si potrebbe udire all’interno di una grande stanza o in ambienti particolarmente estesi. Test di prova A conferma che l’impianto sia stato installato correttamente o meno, è possibile fare un test di prova abbastanza semplice da eseguire. Si tratta di condurre qualcuno all’interno della sala d’ascolto, senza però dare alcune indicazione su dove possano essere stati posizionati gli speaker. Bene, se l’ascoltatore prescelto riuscirà ad individuare i cinque o i sette diffusori posizionati, allora bisognerà ancora perfezionare il punto di collocazione degli stessi; se, al contrario, percepirà il suono in modo continuo, senza riuscire a distinguerne la provenienza, vorrà dire che l’impianto sarà stato installato correttamente. Posizionamento dei subwoofer Per una resa acustica completa è importante effettuare anche il posizionamento corretto dei subwoofer che, come è noto a tutti, si occupa della riproduzione delle basse frequenze. Sfatiamo subito la convinzione che, poiché le basse frequenze sotto i 100 Hz sono omnidirezionali, non importa dove viene posizionato il subwoofer. Collocare il subwoofer è importante e, a causa delle onde stazionarie, non esistono due posti differenti dai quali è possibile avere la stessa risposta sui bassi. È vero, si può intervenire con l’equalizzazione che può migliorare la qualità del suono, ma le differenze da un punto di ascolto/ visione all’altro rimane, a meno che non vengano utilizzati più subwoofer in modo da ridurre al minimo le onde stazionarie. Il problema non riguarda soltanto l’obiettivo di ottenere bassi potenti, profondi e controllati ma anche una loro omogenea diffusione nell’ambiente di ascolto. La materia delle basse frequenze e delle onde stazionarie è complessa e per chi desidera approfondirla consigliamo di consultare i testi specializzati. Tra gli altri, suggeriamo al lettore il seguente libro, ‘Sound Reproduction: The Acoustics and Psychoacoustics of Loudspeakers and Rooms’, scritto dal Dr Floyd Toole, che offre linee guida chiare e tecniche di ingegneria del suono utili a ottenere un risultato adeguato. Si ringrazia Peter Aylett, direttore della divisione Sviluppo Professionale del CEDIA Regione 1 per il contributo. www.cedia.co.uk


SI_AV0211_Icopertina.indd
To see the actual publication please follow the link above