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Sistemi Integrati TV Digitale 01 2012

HD Book DTT 2.1 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2012 45 sul palinsesto. In questa nuova prateria dei contenuti digitali si è lanciato anche il produttore del televisore, con una robusta motivazione di business: considerato che entra in casa del telespettatore con un proprio prodotto, desidera avvantaggiarsi fornendo un accesso a contenuti broadband attraverso un suo portale direttamente accessibile dal televisore. Per sviluppare la tecnologia servono importanti risorse, ma la competizione sul mercato globale ha eroso di molto i margini di profitto derivanti dalla vendita dell’hardware. Per l’industria dei televisori, dunque, il controllo di piattaforme proprietarie in grado di offrire contenuti potrebbe rappresentare una notevole fonte di finanziamento aggiuntivo. Si tratta di un approccio antitetico rispetto a quello del broadcaster. Il costruttore cerca di piazzare sul mercato un portale che sia diverso da tutti quelli degli altri costruttori, in modo che il cliente faccia la scelta del prodotto più accattivante. Inevitabilmente, i portali dei costruttori finiscono per essere incompatibili tra loro, non solo per layout e contenuti, ma anche per caratteristiche tecniche. Un broadcaster, invece, che ha sempre avuto come modello la distribuzione di contenuti fruibili con qualsiasi televisore, non può far altro che chiedere all’industria di rispettare un insieme di caratteristiche tecnologiche comuni, che garantisca la ricevibilità dei contenuti OTT su qualsiasi televisore. Così nascono le più recenti specifiche HD Book (DTT 2.1, pubblicato a gennaio 2012 e SAT 2.0, in corso di pubblicazione proprio mentre questo numero va in stampa): come richiesta all’industria, affinché produca –per il nostro mercato nazionale – ricevitori in grado di fruire di contenuti provenienti dalla rete broadband. Le specifiche riguardano sia i set-top-box sia i televisori integrati. La piattaforma interattiva In Europa, in fatto di televisione digitale terrestre, c’è stata unanimità sull’adozione degli standard di trasmissione (DVB-T), sui formati della definizione standard (SD) e dell’alta definizione (HD) e sul principio di introdurre una piattaforma interattiva, in grado di “migliorare” la fruizione televisiva con la possibilità per l’utente di ottenere servizi audio-video aggiuntivi al flusso audiovideo principale, servizi informativi associati ai canali televisivi e applicazioni di accesso alla Rete attraverso il cosiddetto canale di ritorno. In una prima fase, date le prestazioni narrow-band (modem a 56Kbps) del canale di ritorno, si pensava solo a servizi informativi; successivamente, con la disponibilità di un canale di ritorno a banda larga, si è pensato anche a servizi VoD. Il consorzio DVB ha espresso con la specifica MHP (Multimedia Home Platform), basata su Java, il suo standard di interattività. L’Italia ha adottato MHP fin dall’avvio della piattaforma DTT, unanimemente con tutti i Paesi tranne il Regno Unito che ha preferito uno standard più vecchio, n Bollini DGTVi Blu e Gold e bollini Tivusat correlati.


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