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Sistemi Integrati TV Digitale 01 2012

Digitale Terrestre attenuazioni incontrate dal segnale lungo il suo percorso. In realtà è sufficiente una tabella che riporta i valori minimi richiesti dai vari sistemi, ai quali si aggiungono le attenuazioni dei cavi e si sottraggono i valori delle amplificazioni, espressi in dB; così si calcolano i valori dei segnali di ingresso, espressi sempre in dBμV. Il fattore di antenna è utile in quanto i valori di pianificazione sono dati in termini di campo elettromagnetico, cioè in dBμV/m. Ecco che l’antennista installatore, conoscendo il guadagno dell’antenna o utilizzando il grafico di Figura 4, è in grado di prevedere, con sufficiente approssimazione, la potenza di segnale disponibile all’ingresso del decoder, o strumento di misura che dir si voglia. In sintesi: la cifra in dBμV/m indica la quantità di campo elettromagnetico che ‘piove sui tetti’, mentre il fattore d’antenna indica quanta ‘pioggia elettromagnetica’ riusciamo a catturare con quell’antenna. Nota: per antenne il cui guadagno è maggiore di 10 dB, bisogna sottrarre al valore letto nel grafico la differenza di guadagno. Per esempio: F = 470 MHz G antenna = 13,5 dB F antenna letto nel grafico = 14 dB Allora bisogna sottrarre la differenza di guadagno: 13,5 dB - 10 dB = 3,5 dB e quindi: F antenna = 13,5 dB – 3,5 dB = 10,5 dB Viceversa, se l’antenna guadagna meno di 10 dB, devo aggiungere la differenza. Correlazione fra Mer e Ber Anche se il MER è un buon indice di qualità, ci sono importanti eccezioni. Sono proprio questi sono i casi che complicano il lavoro, creando confusione per la perdita di coerenza tra i dati, i quali sembrano non più confrontabili. Iniziamo col dire che, in presenza di solo rumore termico, il MER e il C/N praticamente coincidono perfettamente. Il BER prima di Viterbi (bBER) è un indice che può servire per determinare la qualità complessiva di un segnale, ma a volte succede che al miglior MER non corrisponda il minore BER, o che questo non cali anche se il MER 28 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2012 ha valori anche molto elevati. Questo è un comportamento normale. Nel grafico di Figura 5 è evidente il comportamento di non coerenza tra i due parametri, molto evidente nel caso di disturbi impulsivi o di echi in anticipo. Bisogna sempre effettuare entrambe le misure e ricordare che la qualità è essenzialmente legata al BER. Si può effettuare qualunque regolazione dell’impianto, dall’orientamento dell’antenna a qualunque altra regolazione, tenendo sotto controllo il MER e BER, preoccupandosi assai meno della potenza ricevuta. Bisogna utilizzare il MER come indicatore per controllare la bontà di amplificatori e soprattutto di convertitori, basandosi sul peggioramento misurato fra ingresso e uscita dei vari elementi dell’impianto. In questo articolo sono stati utilizzati acronimi adottati nel Regno unito, dove sono stati realizzate le prime rete DVB-T in Europa, già nel 1998: – bBER = ‘b’ sta per ‘before’ (prima), cioè misurato prima del correttore Viterbi e chiamato anche CBER o preBER; – aBER = ‘a’ sta per ‘after’ (dopo), cioè misurato dopo il correttore Viterbi e chiamato anche VBER o postBER. Il libretto completo è disponibile all’indirizzo: http://www.roverinstruments.com/news. php?lingua=1&idnews=64 CORRELAZIONE FRA MER E BER Figura 5. La figura riporta i risultati di una serie di misure effettuate nel 1999, dopo l’attivazione di una rete SFN sperimentale. L’esempio dimostra che in molti casi succede di avere un valore di MER buono e di BER peggiore della norma


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