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Digitale Terrestre degli ECHI SFN, per rendersi conto della posizione migliore dell’antenna (per esempio, cercare di schermarsi dalla direzione di provenienza degli ECHI indesiderati); 5. Fare molta attenzione a miscelare i contributi provenienti da più antenne: inevitabilmente un’antenna puntata in una direzione capterà segnali provenienti anche da altre direzioni provocando, poi, dopo il miscelatore, le riflessioni che si volevano eliminare; 6. I contributi al di fuori dell’intervallo di guardia sono da considerarsi come interferenti e si devono attenuare di almeno 25 dB. Somma dei segnali in area La figura riportata sopra mostra un esempio di rete SFN su un territorio perfettamente piano e privo di ostacoli naturali, nel quale vi siano due siti trasmittenti SFN. Esplorando il territorio, si troveranno posizioni in cui i segnali si sommano e altri si sottraggono, sempre a causa delle variazioni di fase, a seconda della distanza tra i trasmettitori. In zone dove i campi ricevuti dai due siti sono uguali, o molto simili, le variazioni sono molto forti: si trovano punti in cui il segnale va a zero e punti in cui il segnale 22 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2011 un solo trasmettitore, usando antenne con buon rapporto avanti indietro oppure, come già visto, schermandosi dalla sorgente interferente. Penice - Torino Eremo A titolo di esempio si è sovrapposta la rete di curve a livello costante ad una cartina fisica della pianura padana, in cui sta funzionando una rete SFN, progettata e realizzata da Rai Way, che impiega alcuni siti trasmittenti di elevata potenza e di notevole estensione. Si noti che la distanza tra i siti di Penice ed Eremo è tale che i ritardi superano l’intervallo di guardia. Ad est del Monte Penice è presente il sito di M. Venda; questo, a sua volta, è in SFN con siti del Friuli e dell’Emilia Romagna. In casi come questi è molto difficile far rientrare i ritardi entro l’intervallo di guardia, inserendo ritardi artificiali presso i vari siti, perché ciò che si guadagna in una direzione, lo si perde nell’altra. Vengono però in aiuto gli ostacoli naturali, che impediscono la propagazione oltre una certa distanza (vedi le colline ad est di Torino) e l’attenta progettazione dei diagrammi di antenna e la calibrazione delle potenze in trasmissione. Di fondamentale importanza è la direttività delle antenne riceventi. Gli organismi internazionali di pianificazione, che dettano le norme cui tutti i gestori si dovrebbero attenere, hanno stabilito, per una generica antenna, un’attenuazione di 10 dB per i segnali provenienti da un’angolazione superiore a 25 gradi e di circa 15 dB per polarizzazione incrociata. Il libretto completo è disponibile all’indirizzo: http://www.roverinstruments.com/news. php?lingua=1&idnews=64 SOMMA DEI SEGNALI IN AREA ESEMPIO PENICE – TORINO EREMO sale di 6 dB, a distanza di circa mezza lunghezza d’onda, dato che per ogni mezza lunghezza d’onda si ha un rovesciamento della fase: Lunghezza d’onda λ = 300/frequenza in MHz. Man mano che ci si allontana da un sito, i suoi segnali diventano sempre più deboli rispetto a quelli dell’altro, rendendo le variazioni meno forti e con uno spettro più piatto, dato che gli sfasamenti dipendono molto dalla frequenza. Il funzionamento SFN si ha finché i ritardi si mantengono all’interno dell’intervallo di guardia. Nel diagramma a fianco è riprodotto un territorio di circa 100 km, con riportate le curve lungo le quali il ritardo è costante: tale ritardo è indicato accanto alla rispettiva curva. Bisogna fare in modo che, dove il ritardo eccede l’intervallo di guardia IG, si riceva da


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