Page 21

SI_TV0311_Icop.indd

ECHI E INTERVALLO DI GUARDIA MISURARE IL RITARDO CONTROMISURE PER GLI ECHI Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2011 21 troppo elevata, per non arrivare troppo lontano, dove si troverebbero ad avere un ritardo, rispetto ai trasmettitori locali, al di fuori del massimo consentito. Il ritardo massimo si chiama IG, Intervallo di Guardia, Guard Interval all’inglese, e vale 224 microsecondi per la modalità SFN italiana in banda IV. Spesso i trasmettitori hanno ritardi intenzionali, inseriti per aggiustare i tempi di arrivo dei segnali in area ma non sempre si riescono a soddisfare tutte le esigenze in un territorio così accidentato come lo è quello Italiano. In questi casi, occorre che l’antennista sappia ricercare e misurare i vari segnali ricevuti dalla sua antenna e che la orienti sapientemente al fine di eliminare i segnali troppo ritardati. Misurare il ritardo Praticamente, ogni strumento possiede la modalità SFN e tutti hanno una visualizzazione del tipo di quella mostrata in figura, dove i vari segnali in arrivo (ricordiamo che sono tutti indistinguibili essendo della stessa frequenza) sono riportati sotto forma di righe, o barre verticali. Cosa si legge nella schermata degli ECHI SFN: 1. L’asse orizzontale permette di leggere i ritardi tra i vari segnali. In genere lo strumento prende il miglior segnale e lo pone in corrispondenza dello zero: sotto ogni Barra Verticale si legge il ritardo di quel segnale; 2. Il livello di ogni singolo segnale, con le indicazioni in dB, è riportato sull’asse verticale, in genere a sinistra; 3. La differenza tra i livelli, ossia la misura più importante, si legge per differenza tra i livelli delle singole barre; 4. In genere c’è una coppia di righe, o una zona ombreggiata, per rappresentare l’intervallo di guardia, così da vedere a colpo d’occhio se si sta ricevendo qualche segnale troppo forte, fuori dall’intervallo di guardia. Si deve ottimizzare l’orientamento dell’antenna ricevente, cercando il punto in cui si riesce a rendere un segnale più forte degli altri, specialmente di quelli che cadono fuori dall’intervallo di guardia. Giova ricordare che è meglio ridurre gli ECHI, specialmente quelli fuori l’IG piuttosto che limitarsi a cercare solo la massima potenza del segnale ricevuto. Contromisure per gli echi Ecco alcune regole per gestire al meglio la ricezione SFN: 1. È inevitabile che in un territorio vasto ci siano alcune zone d’ombra; diciamo che, a differenza dell’analogico, nel DVB-T si tratta principalmente di un problema di coesistenza di segnali SFN; 2. Anche quando i tempi di arrivo dei segnali sono contenuti all’interno dell’intervallo di guardia, è pericoloso far funzionare impianti di ricezione con segnali SFN dello stesso livello. Per avere un adeguato margine di MER e BER è bene che gli echi siano almeno 10 dB sotto; 3. Può esistere, in linea teorica, una situazione in cui due segnali arrivano all’antenna a pari livello e con lo stesso ritardo, con la conseguenza che non riceviamo nessuna immagine; inoltre, quel poco che si riceve è estremamente instabile; 4. Utilizzare antenne direttive e osservare bene la schermata


SI_TV0311_Icop.indd
To see the actual publication please follow the link above