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Il rack che ospita gli encoder Matrox Maevex e le apparecchiature dedicate all’audio. Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2016 57 e per nulla invasiva, quindi senza cavi volanti, sempre brutti da vedere, che durante gli eventi possono rappresentare anche una fonte di pericolo». Marco Cazzaniga, consulente Italware e Kemcomm è stato il General Contractor della commessa. «Durante una riunione commerciale con NH Italia – racconta Marco Cazzaniga - in cui si discuteva un programma di ammodernamento della ricezione TV e del parco di televisori è stato accennato anche al desiderio di ristrutturare il Centro Congressi di Milano. Così mi sono proposto anche per questo progetto, ho chiesto un supporto ad Antonio Gianazza e abbiamo raccolto l’idea di Samuele Primiceri, che era già interessato ad esplorare la soluzione IP. E’ stato necessario un buon lavoro di squadra per rassicurare il cliente sull’affidabilità della soluzione proposta e convincerlo che Matrox rappresentava la miglior scelta. Collaboro con NH Italia da tanti anni, per gestire il parco televisori e la ricezione dei segnali DTT e SAT». Future proof: quale soluzione Quando si rinnova una struttura come l’NH Milano Congress Center fra gli scopi principali da soddisfare quello delle prestazioni ‘a prova di futuro’ è certamente uno dei principali. Capire di cosa ha bisogno l’Azienda (potenziale cliente) e quale soluzione è in grado di soddisfare la maggior parte delle richieste sono aspetti altrettanto prioritari. «Abbiamo ragionato sulla nostra clientela, potenziale e attiva, in base alla dimensione degli eventi che organizza – prosegue Primiceri. Si va dalle riunioni di piccole dimensioni a meeting che richiedono qualche centinaia di posti a sedere fino ad eventi dove sono presenti oltre duemila invitati, con sale dedicate all’intrattenimento e alla reception. E le richieste in termini di comunicazione audiovisiva sono in proporzione: durante gli eventi di grandi dimensioni l’Azienda arriva a gestire la scenografia e porta anche le proprie apparecchiature. Quindi, da un lato abbiamo configurato spazi modulari e dall’altro abbiamo definito un’infrastruttura tecnologica capace di distribuire i contenuti audio video con grande flessibilità, dove le sorgenti non fossero vincolate a connettersi in un solo punto, per non obbligare l’organizzatore a limitare il proprio layout: per questi motivi abbiamo scelto di realizzare una rete locale dedicata all’AV, dove i contenuti potessero essere distribuiti in IP».


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