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Case History in modo inconsapevole, stimola curiosità nel visitatore il quale, passando davanti agli schermi, interrompe le passeggiate di Leonardo attirandolo a sé per iniziare una prima conversazione. A questo punto, l’interazione diventa esplicita, Leonardo chiede al visitatore se è predisposto all’ascolto di qualche sua storia, e da lì parte il racconto». Sono tre le tematiche su cui è possibile confrontarsi con l’artista, ognuno delle quali declinata in 5 diversi approfondimenti: – Vita (I primi anni, A bottega dal Verrocchio, A Milano, I codici di Leonardo, Gli ultimi anni) – Rapporto con la sua città, Milano (Alla corte del Moro, 1498, I ritratti, Il Salai’, La statua equestre) – Natura (Natura maestra dei maestri, L’acqua e i navigli, La vigna di Leonardo, Studi sul volo, Studi di anatomia). Vedremo in seguito, in che modo, ciascun visitatore ha la possibilità di gestire la conversazione con l’artista. Tutta la progettazione Muovendo i primi passi all’interno dell’ambiente installativo, è possibile scorgere la predisposizione di 3 postazioni. Per ognuna sono stati sviluppati 5 racconti, peraltro 40 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2016 sottotitolati, ciascuno della durata di circa 2 minuti. Rappresentano delle pillole di storia, sviluppate in modo tale da stimolare il visitatore a nuovi ascolti, mantenendo alto in livello di concentrazione. «Dopo una breve analisi sulla tecnologia da utilizzare per rendere viva la figura di Leonardo – ci dice Davide Spallazzo – abbiamo individuato la retroproiezione come possibile tecnologia da utilizzare per la buona riuscita dell’operazione, che prevede l’impiego dei videoproiettori NEC da affiancare a degli schermi opportunamente scelti. Ogni postazione è costituita da una parte di front-end e una di back-end; due strutture, quindi, progettate e realizzate interamente all’interno dei laboratori del Politecnico di Milano: – la parte di front-end, in acciaio inox, è formata da una base grande che sostiene l’intera struttura, più una sezione quadra che ospita: cavi, sensori, due casse stereo, più la piattaforma Arduino che controlla ovviamente tutto il sistema di sensoristica. – la parte di back-end, è un involucro in legno contenente: il videoproiettore, il computer, i sistemi di collegamento a monitor e tastiere, oltre alle ventole inserite per garantire una temperatura interna ottimale ed evitare un surriscaldamento dei dispositivi. Non tutti i giorni queste postazioni sono attive, alcune volte questi spazi vengono utilizzati per eventi particolari, pertanto, abbiamo deciso di utilizzare delle strutture autoportanti che possono essere facilmente spostate». I collegamenti: sistema connesso in rete Ogni postazione è indipendente l’una dall’altra. All’interno di ogni sistema, il computer e il videoproiettore sono collegati con un cavo HDMI; tramite cavo LAN, attraverso uno switch, il sistema si collega alla rete della Fondazione, consentendo così il controllo da remoto degli apparati. Il computer è collegato con un cavo USB alla scheda Arduino, che a sua volta è collegata a tutta la sensoristica. In più, l’audio corre dal computer fino alle casse con un cavo USB, supportato da un secondo cavo che fornisce l’alimentazione agli stessi altoparlanti. Videoproiettori NEC: luminosità ideale Il Palazzo delle Stelline presenta delle ottime condizioni di luminosità ambientale, grazie a Visibile, dietro lo schermo, il videoproiettore NEC, il cui posizionamento è stato previsto ad una distanza di circa 3,5 metri dallo schermo.


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