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Nella sala principale, dedicata all’esperienza immersiva, sono presenti 23 superfici di proiezioni. Oltre ai monoliti, pilastri di 4 metri d’altezza e 125 cm di lato, si trovano due schermi da 860 x 300 cm e lo schermo più importante, da 860 x 500 cm. Si ringraziano per la collaborazione: Paolo De Rocco VIRTUITALY – www.uffizivirtualexperience.com Claudio Focardi ULTRAPRIME – www.ultraprime.net La Fabrica del Vapore – www.fabbricadelvapore.org Canon – www.canon.it Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2016 37 utilizziamo il corpo macchina EOS 5D MKIII. In post-produzione, poi, un software proprietario, sviluppato da Centrica, ha ricomposto ogni porzione per ottenere uno scatto unico. Ad esempio, un’opera come la Primavera del Botticelli è stata prodotta unendo 500 diversi scatti». «Ci sono due modalità per realizzare lavori di questo tipo – prosegue De Rocco. Il primo consiste nello spostare la fotocamera parallelamente al dipinto, in pratica ci si muove a mo’ di pantografo. Così facendo, se da un lato si mantiene una profondità di campo costante, dall’altro si incontrano anche numerose difficoltà, prima fra tutte realizzare una struttura costosa e complicata davanti al dipinto da digitalizzare, che quasi mai presenta una superficie perfettamente planare. L’altra tecnologia, che viene utilizzata da Centrica nella quasi totalità dei casi, prevede di effettuare tutti gli scatti da un unico punto di ripresa eseguendo con la fotocamera movimenti di tipo shift&pan. Il vantaggio principale di questo metodo riguarda il setup, molto più semplice da realizzare: si può usare una sola testa robotizzata per spostare la fotocamera. Lo svantaggio è che alcune porzioni del quadro, dopo averle riprese, si presentano distorte e bisogna ricorrere al software per correggere questo aspetto così come la densità e la profondità di campo, che non sono costanti. Non utilizziamo lo stabilizzatore d’immagine integrato nell’obiettivo perché nel nostro caso degrada la qualità dell’immagine. Invece, abbiamo applicato sotto i nostri treppiedi isolanti composti da una speciale gelatina per annullare le vibrazioni presenti sulla superficie di un museo». Conclude Paolo De Rocco: «L’evoluzione tecnologica, per quanto ci riguarda, sta creando nuove figure professionali che si distinguono per competenze trasversali, dalla fotografia alla gestione dei processi e della logistica. Un’opera, per essere digitalizzata, può richiedere anche due giorni di lavoro e migliaia di scatti: se qualcosa va storto si rischia di rendere un lavoro redditizio in una perdita economica rilevante». Il valore didattico L’evento Uffizi Virtual Experience è stata anche una grande occasione per promuovere la cultura dell’arte e del patrimonio artistico italiano agli studenti. VIRTUITALY ha realizzato una campagna dedicata a tutte le scuole della Lombardia, con particolare riferimento a Milano. È stato realizzato un programma composto da 13 lezioni, tenute da esperti nell’area didattica della manifestazione, con il supporto delle piattaforme software sviluppate da VIRTUITALY; grazie all’app Uffizi Touch, che contiene l’intero patrimonio artistico della Galleria degli Uffizi ad altissima risoluzione è possibile accedere a oltre 1150 opere e 662 artisti, comprese le opere esposte nel museo, ma anche tutte le opere del Corridoio Vasariano e alcune opere dei Depositi. Il futuro L’evento organizzato da VIRTUITALY a Milano, per l’organizzatore rappresenta il primo di una serie, è stata l’occasione per testate un format innovativo che verrà replicato non solo in Italia ma anche e soprattutto all’estero: una sorta di mostra itinerante, che potrà essere organizzata anche contemporaneamente in più location, per avvicinare sempre più persone ai tesori artistici che soltanto l’Italia può vantare nel mondo.


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