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Case History 36 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2016 Le videoproiezioni immersive sono state realizzate con 40 proiettori multimediali Canon serie XEED. Proiezioni e schermi: formati e dimensioni In totale, nella sala principale dedicata all’esperienza immersiva, sono presenti: sei cosiddetti “monoliti”, eleganti pilastri di 4 metri d’altezza per 1,25 di lato di base, distribuiti nella sala; due schermi panoramici da 8,6 x 3 metri ai lati della sala; due schermi verticali di 6 x 3,75 metri, sempre ai lati. Quattro schermi verticali di 4 x 2,5 metri sospesi a 50 cm dal pavimento. Uno schermo circolare di diametro 4 metri sospeso a 8 metri da terra, così come altri due da 4 x 2,5 metri anch’essi sospesi a 7-8 metri da terra. Entrando nella sala della Cattedrale, il visitatore, attraversa una proiezione sul pavimento di 10 metri. Nella navata sinistra si trova uno schermo a forma di “abside” con uno sviluppo di 12 x 2,5 metri. Infine, il maestoso schermo da 8,4 x 5 metri sulla parete di fondo. «Quando abbiamo provato i proiettori Canon XEED – commenta Claudio Focardi – siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla loro qualità colorimetrica e dalla capacità di mantenere la stessa luminosità su tutta la lunghezza della focale. Inoltre, il rapporto d’aspetto pari a 16:10 (invece di 16:9) si è rivelato più funzionale alla forma delle opere da proiettare». Per gestire la messa in onda dei contenuti in modalità completamente automatizzata e per controllare il mapping delle proiezioni, è stato utilizzato il sistema Watchout di Dataton; in particolare: media server Watchmax e player Watchpax. I due server sono risultati indispensabili per gestire le proiezioni più complesse (a 60 fps), presenti nella parte finale della Cattedrale, dove si trovavano i tre schermi più grandi, tutti in configurazione edge blending, serviti esclusivamente da proiettori XEED WUX500: lo schermo centrale con 4 proiettori; i due schermi laterali con 2 proiettori ciascuno. Per quanto riguarda i ‘monoliti’, ogni XEED WUX450 proiettava le immagini coprendo due lati adiacenti; quindi, in totale sono serviti due proiettori per ogni monolite. Il cablaggio dai player/server ai proiettori è stato realizzato direttamente in HDMI, quando la distanza lo permetteva; in alternativa sono stati utilizzati gli extender HDMI-Cat6. Sulla balconata era stata posizionata la regia di tutto l’impianto, con il computer “Producer” di Watchout e la sezione audio. La rete dati, di tipo gigabit, per la gestione remota dei contenuti e la sincronizzazione dei player/server è stata realizzata con cavi Cat6. Sia l’accensione che lo spegnimento del sistema avveniva in modo completamente automatico, così come l’avvio di una nuova proiezione dopo un intervallo di un paio di minuti. In questo modo le operazioni di manutenzione sono state ridotte ai minimi termini durante il periodo dell’evento e non è stato necessario alcun cambio lampade, con i proiettori accesi per una media di 10 ore al giorno, annullando i contrattempi, spesso presenti in questi contesti. La produzione delle immagini «Centrica – spiega Paolo De Rocco – ha sviluppato una metodologia sofisticata per produrre le immagini Gigapixel selezionate per questo evento. Per realizzare la digitalizzazione, ogni dipinto è stato suddiviso in centinaia di porzioni, ciascuna ripresa da una fotocamera digitale Canon EOS professionale. Per opere d’arte di grandi dimensioni


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