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Si ringraziano per la collaborazione: Incredible Florence – www.incredibleflorence.com Crossmedia – www.ctcrossmedia.com Tecnoconference – www.tecnoconference.it Art Media Studio – www.artmediastudio.org Ligra – www.ligra.it Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 4 - 2016 55 dall’immagine proiettata e non è preimpostata nel funzionamento della macchina – come invece avviene per i videoproiettori tradizionali». Tutti elementi questi che contribuiscono ad abbattere considerevolmente il TCO e a garantire un forte ROI sul lungo periodo. Gli interventi di manutenzione sono pressoché azzerati, così come si riducono gli imprevisti che possono compromettere il normale svolgimento della mostra o la temporanea chiusura delle sale, aspetti che si traducono in disagi per l’organizzatore e i visitatori. Dice Federico Dalgas a proposito che «l’assenza di manutenzione consente di poter posizionare il proiettore in punti più scomodi da raggiungere perché non si dovrà tener conto di attività di manutenzione. Le enormi possibilità fornite dalla tecnologia laser hanno permesso quindi una notevole libertà in fase di progettazione. Potendo contare su una tecnologia flessibile e adattabile, abbiamo potuto pensare prima al contenuto della mostra, e poi allo spazio d’installazione. Questo ci ha permesso un’eccezionale libertà di movimento e non ha creato distrazioni che ci allontanassero dal progetto per come lo avevamo in mente». In ultima analisi va segnalato un ulteriore beneficio della tecnologia laser, sottolineato da Lorenzo Grotti: «mentre i videoproiettori a lampada incandescente mostrano un decadimento regressivo durante le prime ore di funzionamento, perdendo una quantità di luminosità significativa e disomogenea da macchina a macchina, una sorgente di luce laser, invece, è soggetta ad un decadimento progressivo e omogeneo». Una mostra globetrotter «Il prodotto finale di Incredible Florence ha mostrato un intreccio decisamente interessante di flessibilità e stabilità – ci racconta Lorenzo Grotti -. Nel suo complesso la mostra si avvale di un solido impianto fisso, ma al contempo è tutto pensato per essere removibile e snello nel suo insieme. Tutto ciò non solo in un’ottica di modellazione costante dei contenuti, ma anche nell’intento di rendere la mostra un format adatto per essere esportato facilmente in altre città europee o di altri continenti». Prosegue sulla medesima linea argomentativa Federico Dalgas: «questo è sempre merito della tecnologia adoperata, anche per quanto concerne il sistema di condivisione dei contenuti: un sistema altamente dinamico capace di modulare il messaggio per target diversi. Ad esempio, in un’ottica di eventuale progettazione di future mostre all’estero, i contenuti potranno essere facilmente adattati e adeguati alla cultura locale. In questo modo la mostra potrà essere fruita senza gravi difficoltà. Difatti, la gestione del palinsesto e della proiezione in edge blending viene svolta dal software Watchout, un sofisticato software multi-display pensato per l’organizzazione di eventi multimediali. Inoltre, la presenza dell’ingresso USB nei videoproiettori Nec P502HL consente di riprodurre contenuti memorizzati nella chiavetta collegata oppure presenti in una cartella del server di rete al quale il proiettore è collegato. Diventa perciò semplice intervenire per modificare i contenuti, le variabili sceniche e tecniche, aggiustare parti, sostituire e aggiornarne altre. Si tratta di un allestimento multimediale nato per durare, ma che allo stesso tempo è pienamente personalizzabile, creato per essere esportato e per girare il mondo».


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