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06_2007 TV DIGITALI copertina

Adiconsum E gli impianti di ricezione? Si conduce tutto il Paese alla transizione ma nessuno si è preoccupato, fin’ora, di regolamentare l’impiantistica legata alla ricezione del digitale. Tutto è stato sempre lasciato alla buona volontà dei singoli. Basta alzare gli occhi al cielo per vedere le miriadi di antenne che solleticano le nuvole. E’ il risultato di decenni di antenna selvaggia. Ogni cittadino si è organizzato autonomamente per vedere i programmi televisivi: le antenne e i fili si sono moltiplicati all’infinito. E’ venuta l’ora di imporre a tutti i condomini d’Italia un’impiantistica comune per la ricezione centralizzata di tutti i segnali digitali provenienti dalle diverse piattaforme. Con il digitale le piattaforme di ricezione sono molteplici e vanno garantite tutte, nel rispetto della neutralità tecnologica. La transizione al digitale non può ignorare questa problematica. I francesi nella loro legge hanno persino imposto che nei contratti d’affitto dovrà essere specificato che tipo d’impianto di ricezione possiede l’appartamento; noi non riusciamo neanche a imporre un’antenna centralizzata. 22 I Quaderni di Eurosatellite Volume 2/2007 Tutti gli addetti ai lavori sanno che spegnendo i ripetitori analogici in molti palazzi, per continuare a vedere la televisione, si dovrà aggiornare l’impianto centralizzato, con costi gravosi da sostenere. Allo stato attuale, se la maggioranza dei condomini non vorrà fare i lavori, la minoranza sarà costretta a dotarsi di un’antenna privata oppure a rinunciare. E lasciando le cose al caso, sarà l’assemblea di condominio a decidere se avere la parabola, la sola antenna terrestre o entrambe. In fase di transizione queste scelte non possono essere lasciate al caso o alla buona volontà dei singoli. E’ urgente legiferare per dare strumenti idonei agli amministratori di condominio. Gli spagnoli hanno risolto questa problematica da tempo, addirittura in tempi in cui il digitale era conosciuto solo da pochi addetti ai lavori, approvando una legge specifica che obbliga l’adeguamento degli impianti di ricezione e delinea le caratteristiche tecniche da rispettare nella realizzazione dell’impianto. Ci auguriamo che questi temi vengano trattati dalla legge dedicata alla transizione, in discussione alle Camere, ma rimaniamo un po’ scettici. Il testo in discussione alle Camere è più attento a regolamentare i rapporti fra i broadcaster, decidendo per esempio le modalità per divedersi le quote pubblicitarie, piuttosto che stabilire diritti e doveri dei cittadini che sono costretti a cambiare il loro modo di guardare la televisione. Speriamo che le discussioni in aula modifichino il testo anche con la pressione delle organizzazioni rappresentative degli installatori d’impianti, che potrebbero dare maggior spinta. Il modulo di accesso condizionato che consente a televisori e decoder FTA, dotati di slot common interface, di accedere ai programmi in pay per view, potrebbe generare problemi di incompatibilità con alcuni modelli già venduti ai consumatori EMENDAMENTI RICHIESTI DA ADICONSUM DA INSERIRE IN FINANZIARIA 2008 1 Reintroduzione dell'emendamento, bocciato al Senato, che dà mandato al Ministero delle Comunicazioni, sentite le Regioni, (ma anche i consumatori), di realizzare il calendario definitivo dello switch-off, area per area. 2 Dal 1° Gennaio 2009 (data in cui cesserà la vendita di apparecchi tv con sintonizzatore analogico) il formato per la trasmissione dei programmi sulle piattaforme digitali sia esclusivamente in 16/9 3 Dal 1° Gennaio 2009 siano messi in vendita televisori obbligatoriamente dotati di sintonizzatori digitali capaci di ricevere programmi trasmessi in alta definizione (H.264/MPEG-4) 4 Specificare con chiarezza la destinazione dei fondi già previsti per la transizione, per tutelare le fasce deboli della popolazione, anche attraverso l'attivazione di progetti informativi e di assistenza per il supporto alla suddetta nelle zone dove viene spento il segnale analogico prima del 2012.


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