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Nel complesso residenziale è prevista un’area pedonale corredata di attività commerciali. Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2014 67 I cavi utilizzati contengono un’unica fibra, hanno caratteristiche adatte alla protezione dagli agenti meccanici presenti in fase di installazione e posa in ambienti interni. Il cavo è rinforzato con Kevlar, materiale in fibra sintetica polimerica, che a parità di peso è 5 volte più resistente dell’acciaio. In questo caso è utilizzato per garantire al cavo in fibra ottica adeguata resistenza meccanica e protezione al calore. La guaina è LSZH (Low Smoke Zero Halogen), materiale che non emette gas nocivi in caso di combustione, in particolare annulla le emissioni di alogeni che in contatto con l’acqua producono acido idrocloridrico». Partitori La distribuzione del segnale è ottenuta utilizzando componenti ottici passivi, i quali introducono bassa attenuazione, presentano stabilità dei parametri al variare della temperatura e dimensioni contenute atte all’utilizzo in spazi esigui. Il numero di uscite dei partitori (o splitter) è variabile. Anche questi dispositivi esistono anche già preintestati in modo da essere compatibili con i cavi. Le attenuazioni introdotte dai partitori ottici a 2 e a 4 uscite sono rispettivamente inferiori ai 3,50 dB e 7,50 dB. Tali valori tengono conto sia della ripartizione di potenza introdotta dai partitori che della perdita di inserzione (Insertion Loss). Convertitori ottico/elettrici E’ un dispositivo che converte il segnale da ottico a elettrico e contemporaneamente attua la conversione in frequenza. La sua architettura comprende un fotorivelatore, che converte il segnale ottico in elettrico, e un primo stadio di amplificazione front-end. Questo passaggio è forse quello più delicato della catena ricevente, in quanto il primo amplificatore ha l’importante compito di aumentare il livello del segnale senza però introdurre eccessiva rumorosità. Rende il dispositivo in grado di accogliere un segnale ottico con potenza di appena -18 dBm, attenuando invece segnali spuri a un livello tale che questi non comportino un limite delle prestazioni. Una volta amplificato, il segnale è separato nelle bande verticali e orizzontali, alte e basse. Il segnale che arriva al convertitore deve avere un valore di potenza ottica compresa tra -18 dBm e 0 dBm per poter essere correttamente processato. Multiswitch SCR Con il termine SCR (Satellite Channel Router) si identifica un apparato in grado di distribuire i segnali DVB-S a diversi sintonizzatori (indicati solitamente come porte dell’SCR e che hanno numerosità variabile da 4, 6 o più) utilizzando un singolo cavo coassiale, attraverso la multiplazione in frequenza. Il funzionamento di questa tipologia di apparati si basa sull’assegnazione ad ogni sintonizzatore di una porzione di banda, allocata in 1ª IF (950÷2150 MHz), fissa, la cui larghezza è approssimativamente quella di un transponder. Quando uno dei sintonizzatori richiede un determinato canale appartenente ad un particolare transponder, un mixer lo converte nella frequenza di centro-banda dedicata a quel sintonizzatore. I transponder richiesti dai vari sintonizzatori, opportunamente convertiti, vengono così combinati ed incanalati verso i STB. La parte finale della distribuzione, con il collegamento dei decoder al Multiswitch SCR, avviene tramite un semplice partitore che consente il passaggio di corrente su tutte le uscite. La piena compatibilità del segnale SCR con tutte le tipologie di decoder Mysky è garantita, senza la necessità di particolari aggiornamenti del software. Si ringraziano per la collaborazione Gefim – www.gefim.it Sky Italia – www.sky.it progetto.costruttori@service.skytv.it


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