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Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013 59 di razionalizzazione che ha ridotto a due sole categorie i membri: quella del singolo associato e quella aziendale, che comprende tutti gli impiegati della singola azienda. Gli integratori, i distributori e i produttori, i rivenditori possono iscriversi anche come azienda». La qualità delle prestazioni offerte: cosa ne pensa al riguardo? «InfoComm International è accreditato dall’ANSI, American National Standards Institute, per lo sviluppo degli standard. In questo ruolo stiamo lavorando alle prestazioni offerte dai professionisti del nostro settore, funzionali alla misura delle loro performance. Sono numerose le aziende che vogliono dimostrare ai propri clienti di aver fatto un buon lavoro, spesso i clienti non conoscono la loro bravura, la loro qualità. Si tratta di un processo da utilizzare per misurare la qualità: considera 162 aspetti diversi di un progetto con l’obiettivo di fornire le prove che le richieste del committente sono state soddisfatte. É stato sviluppato come un Best Pratices Process». Veniamo alle manifestazioni: InfoComm è in crescita… «Fra le attività che organizziamo vi sono anche le fiere. Un ulteriore contributo al mercato, per aiutarlo a crescere. Per esempio, ad InfoComm13 abbiamo definito lo slogan: connect, collaborate e comunicate. É un ambiente entusiasmante: ci si confronta e ognuno può trovare la soluzione ai propri quesiti. I visitatori hanno l’opportunità di incontrare oltre 900 diversi espositori durante i tre giorni della manifestazione. Non esiste un modo più veloce ed efficiente di questo, nemmeno utilizzando internet. Infocomm sta crescendo negli USA, i numeri dei membri anche. L’ISE di Amsterdam segue un trend medesimo: ogni hanno stabilisce il record dei visitatori». Un modello da esportare ovunque? «Stiamo lavorando perché tutto ciò di cui le ho parlato, ossia le attività di formazione, le certificazioni, le ricerche di mercato e così via desideriamo che diventino globali. Stiamo investendo in questa direzione: i materiali didattici devono essere realizzati nella propria madre lingua, altrimenti non servono. Si tratta di un lavoro enorme, il mondo è grande, ci sono numerosi Paesi e tante lingue. Per esempio, solo in India vengono parlate 67 lingue. Sento che questa è la nostra sfida principale». laser (RGB) come sorgente luminosa da inviare direttamente al sensore d’immagine. Le regole sul fronte della sicurezza sarebbero piuttosto stringenti, con schermature rigorose, non difficilmente praticabili in un locale di proiezione situato all’interno di un cinema. Il vantaggio che ne deriverebbe sarebbe duplice: qualità migliore, la triade laser offrirebbe una fedeltà cromatica ben più performante rispetto alla miglior lampada tradizionale e, soprattutto, il risparmio energetico: oggi un proiettore cinema dissipa in calore più dell’80% dell’energia consumata; con la tecnologia laser questo valore scende di molto, dal 30% in su. Una prestazione ancora più conveniente in modalità 3D. Per i videoproiettori domestici e per quelli utilizzati in ambienti pubblici o negli uffici, invece, è in fase di sviluppo una soluzione che impedisce al raggio laser di raggiungere direttamente il sensore d’immagine. Questa soluzione prevede la presenza di una ruota di fosfori, che genera luce bianca oppure la triade RGB, capace di riflette la luce generata dal raggio laser blu, lo stesso utilizzato nei player Blu-ray. Ciò semplifica i rischi e rende più A destra, una soluzione proposta da Sharp per simulare la prova di un abito senza indossarlo. Sotto, un rack di Middle Atlantic e più a destra la vetrina trasparente secondo LG.


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