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Approfondire Figura 6. Come si vede in questo grafico, le due curve più basse sono relative alle due sale multimediali, laddove agisce un motore dedicato di areazione primaria, dimensionato per un elevato numero di persone e, probabilmente, con una temperatura di ingresso più bassa stampanti, ecc. ) utilizzate durante il normale lavoro. È importante, quindi, anche analizzare e impostare i tempi di accensione del riscaldamento e si è compreso bene che Anche se il più delle volte gli architetti scelgono soluzioni esteticamente in linea alla loro visione, oggi le soluzioni integrate sono sempre più praticate, anche per la necessità di un risparmio energetico. I costi, che rappresentano un capitolo determinante, dovrebbero essere valutati in un’ottica allargata: la profonda e personale convinzione che il risparmio energetico o l’impatto sull’uomo, sulla sua salute, sull’ergonomia del posto del lavoro, abbiano un peso sul bilancio globale, anche sociale di una soluzione. Spesso si preferisce semplificare, adottando soluzioni basate su ventilconvettori posti nei soffitti di uffici, negozi, magazzini, officine, ecc. L’utilizzo di impianti di climatizzazione con ventilconvettori negli ultimi anni è cresciuto in applicazioni una volta destinate ai tradizionali sistemi e terminali di impianto. L’esigenza di confort ambientale lungo tutto l’arco dell’anno, sempre più sentita nelle abitazioni civili e nei nuovi alberghi hanno portato ad un impiego crescente del terminale ad aria. L’integrazione tra edificio e impianto porta a evitare soluzioni che necessitano di un doppio impianto come ad esempio, radiatori e splitsystem, per garantire il comfort in ogni stagione. Questa tipologia di impianto è, oltretutto, antiestetica. A 2 o 4 tubi Gli attuali ventilconvettori presentano caratteristiche eccellenti in termini di silenziosità e resa, oltre al design. La suddivisione degli impianti di climatizzazione 40 Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013 dell’aria viene effettuata sulla base del fluido (acqua o altri liquidi) convogliato fino al terminale, fermo restando che quest’ultimo gestisce comunque aria alla quale è affidato il compito di climatizzare l’ambiente. L’impianto a soli ventilconvettori, senza apporto meccanico di aria esterna, generalmente viene utilizzato nel condizionamento degli ambienti abitativi dove, analogamente agli impianti a radiatori, per il rinnovo dell’aria ci si affida alle infiltrazioni. Sono soluzioni abbastanza agevoli da installare, laddove si possa prevedere l’allocazione di motori di produzione del caldo e del freddo per più ventilconvettori. Motori posizionati spesso sui tetti degli immobili, per una migliore loro ventilazione e per smaltire più facilmente il calore accumulato dai compressori. Generalmente, sono soluzioni estate/inverno, ma alternative (impianti a 2 tubi), o soluzioni più articolate di condizionamento (impianti a 4 tubi) che possano quindi scaldare, deumidificare, raffreddare, contemporaneamente e diversamente nei diversi locali, nelle diverse disposizioni o utilizzi, per mantenere temperature e umidità costanti. A questi impianti si aggiunge quasi sempre un circuito di raffrescamento o aria primaria, per permettere un ricambio dell’aria costante a bassa rotazione e quindi a basso flusso, quasi impercettibile. Generalmente, anche per ragioni di risparmio, si realizzano soluzioni a due tubi, che vengono percorsi in periodo invernale da acqua calda e in periodo estivo da acqua fredda. I ventilconvettori anche se ogni ambiente è regolato da un proprio termoregolatore, che di fatto è liberamente impostabile per temperature desiderate, in ambienti ‘altamente efficienti’ dal punto di vista energetico, probabilmente


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