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Figura 3. Esempio di comando on-off, con una tolleranza di 1° di reazione. Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013 37 In questo articolo focalizzeremo le tematiche che ricorrono nella gestione di un moderno impianto secondo la visione dell’utente, il fruitore del servizio, che percepisce la vivibilità del proprio ambiente di lavoro. Un ambiente dove trascorre giornate intere, in funzione di un clima stabile e confortevole, nonostante le differenti situazioni climatiche che si manifestano sia durante l’anno, oltre che all’interno della stessa stagione. In genere, la bontà dello ‘stare bene’ e quindi del benessere percepito nel proprio microambiente si valuta nelle mezze stagioni, dove le escursioni termiche esterne si possono manifestare in modo ancora rilevante. In Figura 1 e Figura 2 sono stati riportati due grafici che fotografano le temperature rilevate in due aree, nord e sud dall’altro, di un edificio a pianta quadrata dotato di giardino interno. La Figura 1 evidenzia che il 25 febbraio negli uffici lato nord, le temperature nei diversi locali (rilevate dagli stessi termoregolatori presenti) oscillavano tra i 18 e i 26 gradi. Invece, nella stessa area le temperature desiderate e impostate dagli utenti con termostati presenti in ogni ambiente (set point), erano di 21° - 22° o 24°. Gli uffici lato sud, invece, nella stessa giornata rilevavano temperature sul lato sud oscillanti tra i 19° e i 21,5°, con temperature impostate agli utenti nei singoli ambienti (set point) dai 20° ai 21°. Trattandosi di locali uffici di recentissima costruzione, con massima efficienza energetica Klimahouse A e serviti da un uniforme impianto di condizionamento/riscaldamento e raffrescamento, ci si è chiesti perché le temperature rilevate sono cosi difformi. Le persone che lavorano nei vari locali di questi uffici avvertono comunque un evidente disagio, con differenze inspiegabili tra locali vicini e quasi identici. La brusca impennata Quando si parla di edifici ad elevato isolamento termico, quasi il massimo certificabile oggi, si descrivono immobili molto protetti sia per lo smaltimento del calore dall’interno verso l’esterno, anche a riscaldamento spento, sia per l’influenza esterna, per quanto attiene alle temperature rilevabili di giorno e di notte nei periodi invernali. Tanto più le differenze termiche tra interno ed esterno si riducono, tanto più ‘neutro’ o basso è lo scambio termico possibile. Osservando i grafici di Figura 1 e 2 appare evidente che nelle ore notturne il grafico delle temperature si mantiene più o meno piatto, quindi sembra che durante le ventiquattrore non vi sono interruzioni del riscaldamento, nemmeno la notte. Osservando però il brusco impennarsi delle temperature dopo le 18:00 sembra che, in effetti, vi sia una cosiddetta ‘accensione’ programmata del riscaldamento, che si riflette sia negli uffici lato nord che in quelli lato sud, qui in maniera ancora più evidente. Sembra quindi che l’impennata del grafico evidenzi un riscaldamento per circa un’ora, che poi di nuovo si interrompe. Una situazione perlomeno contraddittoria. Questo scenario va quindi interpretato e compreso: rappresenta un esercizio interessante anche per spiegare e descrivere le caratteristiche degli impianti termici moderni e il loro funzionamento. Cerchiamo quindi di inquadrare la tipologia dell’impianto. Le problematiche Come abbiamo visto i grafici delle temperature evidenziavano comportamenti disomogenei nei vari ambienti, anche riferiti a diverse tipologie di termoregolazione adottabili nei progetti. Una prima variabile riguarda la scelta dei termoregolatori, ad esempio: meccanici oppure elettronici, ma anche fra i diversi modelli elettronici disponibili; ciò determina differenti comportamenti secondo la precisione dei termoregolatori stessi. Un’altra variabile viene introdotta dell’algoritmo che determina i tempi di reazione delle aperture/chiusure delle valvole termiche e della regolazione delle velocità dei ventilconvettori. In Figura 3 viene riportato l’esempio di una tipica situazione di comando on-off, con una tolleranza di 1° di reazione. Con l’accensione del sistema nel tempo (a), il riscaldamento procede fino alla temperatura impostata (b). A questa temperatura il sistema rimane fermo per il tempo consentito dall’inerzia del termostato (isteresi del termostato): in questo periodo la temperatura sale di un piccola frazione di grado, quindi il contatto si apre; il riscaldamento viene spento; la temperatura scende fino a 19°C per poi riprendere il ciclo di risalita.


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