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Normativa CEI 100-7, QUINTA EDIZIONE DVB-T2 e HEVC cosa cambia e quando L a nuova Guida CEI introduce per la prima volta il DVB-T2 e il codec HEVC, definendo i livelli dei segnali al punto HNI e alla presa d’utente. Cosa cambia per installatore e utente finale? Quali apparecchi servono? Come deve essere, la Guida CEI 100-7 fornisce a progettisti e installatori i parametri da considerare e rispettare per eseguire un lavoro che soddisfi la regola dell’arte. Nel caso, però, degli standard di seconda generazione e del nuovo codec HEVC torna utile fornire al tecnico alcuni elementi per comprendere quali benefici otterrà l’utente finale adottando queste nuove tecnologie. 1° gennaio 2017 Così come dal 1° gennaio 2013 i televisori in vendita nei negozi non hanno più l’obbligo di integrare il tuner analogico, dal 1° gennaio 2017 sarà obbligatoria la presenza del tuner DVB-T2 e del codec HEVC. La domanda è automatica: «Dovremo quindi cambiare il televisore, per continuare a ricevere i programmi?». La risposta è semplice: «No, i programmi che riceviamo ora, potremo continuare a vederli con l’attuale televisore fino al 2020 (se dotato di codec video MPEG-2) o 2024/2025 (codec video MPEG-4)». Attualmente, nei negozi sono già presenti numerosi modelli pronti per il futuro, dotati di DVB-T2 e HEVC: da qui al 2020/2022, considerate le vendite annue, il parco installato dei TV in Italia dovrebbe essere quasi interamente rinnovato. DVB-T2: quali vantaggi Rispetto al DVB-T, il DVB-T2 incrementa la capacità trasmissiva di un mux fino al 50%. Tutto ciò agevola la trasmissione dei segnali HD oppure incrementa il numero di programmi SD presenti all’interno del mux. La tabella dedicata, riportata in questa pagina, indica l’incremento possibile riferito al numero dei programmi in un mux. Come alternativa all’aumento del numero e/o della qualità dei canali sarà possibile sfruttare le potenzialità dello standard rendendo più robusto il segnale (ad esempio, modificando la modulazione e/o il FEC). HEVC: quali vantaggi Con il nuovo codec HEVC (High Efficiency Video Coding) si arriva a ridurre fino al 50% la banda occupata da un programma TV. Questo risultato, sommato all’efficienza garantita dallo standard di trasmissione DVB-T2 rispetto al DVB-T fa sì che, all’interno del mux, un canale HD occupi lo stesso spazio di un canale SD. Il vantaggio che deriva dall’utilizzo dell’HEVC è proporzionato alla qualità delle immagini: le migliori performance vengono registrate con i canali UltraHD-4K (anche se potrebbero non essere disponibili via rete terrestre), ma anche con i programmi HD il risultato sarà importante. Infine, l’HEVC è in grado di gestire un bitstream scalabile, così da produrre immagini con diversi livelli di qualità, risoluzione spaziale e temporale. DVB-T E DVB-T2: LE PRINCIPALI DIFFERENZE DVB-T DVB-T2 mux nazionale SFN Canale RF 8 MHz Modulazione 64 QAM 256 QAM Rapporto C/N in ricezione (64 QAM, FEC 3/4) 21,6 dB 19,4 dB Capacità netta 19,9 Mbit/s 34,2 Mbit/s N° programmi SD ~– 8 MPEG-2 ~– 11-12 MPEG-4 N° programmi HD ~– 2-3 MPEG-4 ~– 4 MPEG-4 * Con l’adozione dell’HEVC l’occupazione di banda può ridursi del 50% 16 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2016


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