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Le funzioni del microbiota intestinale Il microbiota intestinale contribuisce a proteggere il nostro intestino: per le sue importanti funzioni può essere considerato un vero e proprio organo. Le sue funzioni sono molteplici: 1) effetto barriera, esclusione competitiva, contro Si ringrazia per il contributo Adria Granelli, dottoressa in scienze e tecnologie alimentari esperta e consulente per la nutrizione (adria.granelli@hotmail.it) e Douglas Gattini ex Presidente della Federazione Italiana ed Europea Shiatsu, istruttore e Direttore Didattico della scuola professionale Shambàla Shiatsu, www.shambalashiatsu.com Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 3 - 2016 129 l’invasione di patogeni; 2) metabolizza la fibra alimentare con conseguente produzione di acidi grassi a corta catena, fra cui ricordiamo per importanza l’acido butirrico, che è: – precursore del GABA, acido gamma-amino- butirrico, neurotrasmettitore; – regolatore della quantità di colesterolo nel sangue, previene l’arteriosclerosi; – fonte di energia per le cellule dell’intestino; 3) stimola la formazione e la maturazione degli enterociti e promuove la formazione di giunzioni strette e di muco; 4) promuove la motilità intestinale, quindi la regolarità intestinale, trasformando l’aminoacido triptofano presente negli alimenti in serotonina, promuovendo il riassorbimento della serotonina stessa, stimolando la formazione di recettori per la serotonina sugli enterociti. Ciò permette di non avere elevate concentrazione di serotonina nel sangue che possono portare a mal di testa, detti ‘serotonina dipendenti’ o ‘mal di testa post prandiale’; 5) producono vitamine del gruppo b, vitamina k, e acido folico; 6) educano il sistema immunitario intestinale verso un fenotipo più tollerogenico, evitando infiammazioni croniche, reazioni autoimmuni o allergie. Il contatto con l’esterno Con i suoi 200 mq di superficie, il tratto gastro intestinale è il nostro più importante contatto con l’ambiente esterno, con il NON SELF. Qui transitano moltissimi componenti quali cibo, acqua, farmaci, batteri, secrezioni pancreatiche e biliari: siamo di fronte ad un vero e proprio BIOREATTORE, dove avvengono migliaia di reazioni ad opera dei nostri enzimi e dell’attività dei batteri. Le pareti dell’intestino sono composte da un singolo strato di cellule epiteliari, gli enterociti, legati fra di loro da proteine quali l’occludina e la claudina. Immaginatevi di dover costruire il pavimento di casa vostra: scegliete le piastrelle, le posate e poi tra una piastrella e l’altra, nelle fughe, mettete dello stucco per dare omogeneità al pavimento ed evitare future infiltrazioni sotto le piastrelle. Anche la natura ha provveduto a saldare queste ‘piastrelle’ con dei legami per far aderire le cellule l’una all’altra ed evitare spazi liberi lateralmente: una struttura coesa che funziona da barriera. Altre cellule specializzate, le cellule caliciformi mucipare, producono una sostanza densa, la mucina, che ricopre come una pellicola questo pavimento intestinale; quindi, adeso al muco troviamo la flora batterica o microbiota intestinale. Tutta questa struttura costituisce una barriera che preserva l’integrità dell’organismo e promuove l’omeostasi. La corretta alimentazione Le sostanze alimentari, i farmaci, le tossine, i metalli pesanti, i microrganismi patogeni e i simbionti in condizioni di salute intestinale non passano la barriera: però, quando si genera uno squilibrio si possono infilare fra gli enterociti (nelle fessure del pavimento) e arrivare al sangue. Qualora la quantità di queste sostanze anomale dovesse superare la normale capacità di detossificazione dell’organismo, si verrebbe a generare un’alterazione della funzionalità di fegato e reni con la relativa insorgenza di sintomatologie tipiche da intossicazione tra cui: confusione, perdita di memoria, mente annebbiata, sudore al volto. Negli USA tale perdita di impermeabilità della mucosa intestinale è conosciuta, studiata e fortemente contrastata. Una corretta alimentazione può contribuire a mantenere l’eubiosi e la corretta omeostasi nell’intestino. L’invito è curare il nostro intestino con una corretta alimentazione, ricca di fibre che troviamo in verdura, pasta e pane integrale, nei legumi, nei semi, nella frutta, in particolare la frutta ricca di polifenoli quali i mirtilli che stimolano la crescita di batteri come i bifidobatteri che a loro volta stimolano la formazione di giunzioni strette. Quando pensate al vostro intestino pensate ad una foresta rigogliosa che vi nutre, da forza e vitalità: noi siamo molto più di quello che vediamo allo specchio, siamo un super organismo, come sostiene Lynn Margulis nella teoria dell’olobionte.


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