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rate da 23,976 a 120 fotogrammi progressivi al secondo e un nuovo gamut colore ben più esteso di quello DCI del cinema digitale. La distanza di visione Con una risoluzione pari a quattro volte quella del Full HD diminuisce anche la distanza di visione, per la precisione si dimezza. Certamente molto dipende dalla qualità Sistemi Integrati - Audio/Video Volume 2 - 2013 13 È vero che la tecnologia si sviluppa velocemente, ma proprio per questo motivo bisogna tener conto delle possibili evoluzioni. Quindi, il consiglio è quello di predisporre un impianto video alla risoluzione Ultra HD, anche se i display e i videoproiettori installati sono ‘ancora’ Full HD, soprattutto se consideriamo l’infrastruttura che distribuisce i segnali video. Le risoluzioni 4K Come accennato vi sono due interpretazioni riguardo la risoluzione delle immagini. La prima, pari 3.840 x 2.160 pixel, riferisce al mercato domestico dove è stato scelto il rapporto di schermo 16:9. È pari esattamente al doppio della base (1920 x 2) per il doppio dell’altezza (1080 x 2) del formato Full HD. Da qui la spiegazione del perché la risoluzione 4K è pari a quattro volte quella dell’HD. Questa risoluzione viene indicata con il termine Ultra HD, definito dalla CEA (Consumer Electronics Association). La seconda, invece, è di 4096 x 2160 pixel e riferisce alle produzioni cinematografiche. Si tratta del valore di massima risoluzione, perché i formati adottati dalla cinematografia prevedono diversi rapporti d’aspetto. Il formato Ultra HD è stato definito dall’ITU lo scorso agosto 2012 con il documento Recommendation ITU-R BT.2020 che ne riassume le principali specifiche. Due le risoluzioni possibili: 4K Ultra HD (alias 3840x2160) e 8K Ultra HD (alias 7680x4320), rapporto d’aspetto in 16:9, 10 o 12 bit di profondità per componente, codifica colore component 4:2:0, 4:2:2 oppure 4:4:4, frame- I due Gamut (spazi colore) riferiti alle risoluzioni Ultra HD e Full HD. Lo standard HDMI 2.0 La versione HDMI 2.0, retrocompatibile con le precedenti, aumenta in modo significativo la larghezza di banda fino a 18 Gbps, per supportare la risoluzione 4K e l’audio multicanale. Le nuove funzionalità comprendono: – Supporto al 4K @50/60 (2160p) – Fino a 32 canali audio – Frequenza di campionamento audio fino a 1536 kHz – Distribuzione simultanea di due flussi video a più utenti sullo stesso schermo – Distribuzione audio multi-stream fino a 4 utenti – Supporto al formato 21:9 – Sincronizzazione dinamica dei flussi video e audio – Estensione dei comandi CEC Le nuove specifiche 2.0 sono compatibili con i cavi High Speed (cavi di categoria 2), capaci di garantire fino a 18 Gbps di banda. L’upgrade di device dotati di connettori HDMI 1.x non sarà invece possibile. La versione 2.0 non introduce un nuovo connettore, smentendo le voci sul possibile miglioramento del connettore esistente, debole sia per l’inserimento che per la mancanza di viti di bloccaggio, una caratteristica tipica dei connettori professionali. I device disponibili con connettori HDMI 2.0 sono ancora pochi, ma destinati a crescere nel giro di un paio di trimestri. Sul fronte 4K, ora si attendono notizie riguardo ad un possibile upgrade del supporto Blu-ray, incapace nella versione attuale di supportare la definizione Ultra HD. Infatti, per riprodurre un contenuto 4K al momento l’unica soluzione è il video streaming o la riproduzione da supporto HDD/SD. Con il nuovo Blu-ray potrebbe subire un aggiornamento anche l’algoritmo HDCP.


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