Page 29

SI_Speciale_Cavel0116_digitale

STOA: Scatola di Terminazione Ottica di Appartamento Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 1 - 2016 Speciale CAVEL 29 Le fibre provenienti dal CSOE raggiungono ciascun appartamento, quindi vengono terminate nella STOA, dove sono presenti almeno 4 bussole ottiche. L’attenuazione di ogni tratta connettorizzata dovrà essere ≤ 1,5 dB. La Scatola di Terminazione Ottica di Appartamento rappresenta il punto di confine fra l’impianto presente nella parte comune e quello che si sviluppa all’interno dell’appartamento. La STOA, generalmente, viene integrata nel QDSA oppure posizionata nelle sue immediate vicinanze. Le prestazioni richiesta da una STOA sono le seguenti: – essere di dimensioni e in posizioni adeguate per garantire all’installatore un lavoro comodo e in sicurezza; – contenere almeno 4 bussole ottiche; – garantire la connettorizzazione di tutte le fibre presenti all’interno dell’appartamento, presenti e future, quindi offrire quelle caratteristiche di flessibilità tipiche delle strutture scalabili; – assicurare uno spazio adeguato per la raccolta delle fibre non terminate e delle giunzioni presenti; – garantire il rispetto delle norme CEI EN 50411- 3-4 e CEI EN 50411-3-8 per tutte le parti di gestione e contenimento delle fibre; – numerazione univoca e descrizione della tipologia di servizio di ogni singola fibra. I requisiti del cablaggio La Guida CEI 306-2 offre indicazioni di buon senso, per ottenere una realizzazione alla regola dell’arte: la professionalità del progettista edile coniugata con la professionalità dell’installatore di impianti di comunicazione elettronica consente sviluppi di soluzioni anche diverse dagli esempi presenti nelle Guide capaci di garantire la stessa funzionalità e, soprattutto, la massima libertà di scelta tra i vari servizi d i vari mezzi trasmissivi disponibili. Il cablaggio dell’impianto, in ogni caso, dovrà garantire anche le seguenti prestazioni: – possibilità d’impiego di quattro fibre ottiche, due per i servizi di telecomunicazioni e due per la distribuzione dei segnali DTT e Sat; – possibilità di utilizzare otto fibre per collegare il CSOE allo spazio tecnico dove è presente il terminale di testa, nel quale convergono i segnali TV (Sat multi-feed e DTT), la connettività a internet via satellite, eventuali nuovi servizi e back-up; – le fibre ottiche presenti nello STOA e nel CSOE, dedicate ai servizi TLC, devono essere terminate con connettori SC-APC (attenuazione fra bussola e bussola ≤ 1,5 dB a 1550 nm, senza interruzioni intermedie). Quante fibre ottiche La Guida CEI 306-22 consiglia una predisposizione d’impianto dove sono presenti almeno quattro fibre ottiche, due delle quali terminate con connettori SC-APC (CEI EN 50377-4-2). Le ragioni sono diverse, tutte legate ad una visione di prospettiva: quando si progetta un impianto di comunicazione elettronica, per il costo marginale irrisorio conviene prevedere più fibre ottiche, per back-up e per meglio suddividere e distribuire i vari servizi. Nel caso delle quattro fibre ottiche, due verrebbero dedicate ai servizi a banda ultra-larga (provenienti dal sottosuolo) e le altre due ai servizi ricevibili dal tetto TV e Internet). Uno CSOE è composto da più pannelli di interconnessione, dove ogni unità immobiliare avrà dedicate almeno due fibre ottiche, da attivare anche in momenti successivi alla messa in funzione dell’impianto. Inoltre, il CSOE dovrà garantire anche il collegamento allo spazio tecnico presente nel sottotetto dell’edificio, punto di raccolta dei servizi ricevuti via etere (provenienti dai ponti radio o da satellite).


SI_Speciale_Cavel0116_digitale
To see the actual publication please follow the link above