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Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2008 15 La tipologia delle reti La rete in fibra ottica può essere un semplice punto-punto (Figura 4) oppure a stella (Figura 5) o ad albero (Figura 6). Si possono remotizzare le grandi parabole, associando direttamente una fibra ad ogni polarità; la qualità ottenuta è notevole, difatti il C/N del segnale Sat è tipicamente di 15 dB per grandi parabole, mentre il link ottico arriva tranquillamente a 20-30 dB per cui non degrada affatto il segnale, inoltre l’isolamento tra le polarità è perfetto. Esistono sistemi a più lunghezze d’onda il cui vantaggio è di usare una sola fibra, tipicamente l’uso di più lunghezze d’onda è un effetto della “scalatura”: si perfezionano gli apparati nel tempo lasciando la rete esistente. Tali sistemi sono piuttosto costosi e difficilmente si trovano nelle piccole reti. Usando una sola fibra riducono il numero di connessioni/giunture/splitters . Le reti di distribuzione “a bus” ( ovvero con una dorsale principale spillata in punti successivi) non sono molto adatte ai puri segnali analogici, gli sbilanciamenti tra le successive giunte comporterebbero grandi variazioni di livello; una rete a stella con un unico splittaggio iniziale garantisce la migliore equilibratura. Dispositivi e materiali I cavi in fibra possono essere di vari tipi. La singola fibra ha normalmente un rivestimento principale morbido, un FIGURA 7 Guaina ext Armatura acciaio Kevlar Multitubo per più fibre Membro di rinforzo Costituzione di un cavo multifibre rivestimento secondario esterno di protezione e un diametro nominale di 0,9 mm. Questo tipo di fibra può essere maneggiato senza problemi ed è il punto di partenza per cavi semplici o composti. I cavi “tight” hanno una o più di queste fibrette da 0,9 mm consolidate in una guaina, con un filato di kevlar quale imbonimento e rinforzo. Sono cavi da interno adatti per piccole tratte, molto sensibili a trazione e sforzi laterali in quanto le fibre sono solidali al movimento del cavo. I cavi “loose” hanno le fibrette libere in un tubetto plastico, con leggera sovrabbondanza che le fa disporre a spirale; a sua volta il tubetto è inserito in una struttura più o meno rinforzata a seconda del campo di impiego. Le fibre sono libere di muoversi nel tubetto per cui tali cavi son molto resistenti a piegature, tiraggi, stress laterali. Il cavo è più o meno rinforzato, a seconda dell’impiego; già con soli 10 mm di diametro si trovano cavi con rinforzo in kevlar, anima in fibra di vetro, armatura in banda di acciaio saldato e guaina esterna in polietilene: si tratta perciò di cavi resistentissimi tanto da venir direttamente interrati senza altre protezioni. Di solito le fibre sono in multipli di 4 o 8 12 in ogni tubetto, per cui si possono anche avere cavi con molti tubetti “loose” spiralati attorno all’anima centrale che di solito è in acciaio (figura 7). Francesco Carraro


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