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FIGURA 2 certe particolari distribuzioni dei ventri e nodi di campo, un po’ come avviene per le guide d’onda. La previsione della propagazione tramite “raggi di luce” è molto intuitiva ed è veritiera quando la fibra (specie il nucleo) è dimensionalmente molto grande rispetto la lunghezza d’onda. Questo è normalmente vero in quanto la fibra comune ha un diametro di 125 micron e la lunghezza d’onda in gioco è attorno a 1 micron (la luce visibile va da 480 a 680 nanometri, 1 micron = 1.000 nanometri). Differenti tipi di fibra Vi sono due differenti tipi di fibra ottica: multimodale e monomodale. La fibra multimodo si può pensare come un tunnel in cui i raggi con inclinazione entro certi angoli possano essere riflessi all’infinito. Rivestimento primario - Coating Costituzione di una fibra ottica 12 Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2008 Mantello Nucleo Fibra di silice FIGURA 3 In alto il percorso di una fibra multimodo, in basso quello della fibbra monomodo Nella fibra monomodo il nucleo è ridottissimo, appena 9 micron; con queste dimensioni -che sono paragonabili alla lunghezza d’onda- non si parla più di riflessione totale dei raggi. Per un certo range di lunghezze d’onda esiste un’unica “vibrazione” che si propaga lungo l’asse, per cui si parla di fibra monomodo. La schematizzazione con un singolo raggio rende l’idea. (Figura 3) La fibra multimodo ha il vantaggio di richiedere connessioni e apparati meno raffinati, per contro la larghezza di banda è limitata in quanto la luce (che trasporta il nostro segnale) subisce più percorsi, per cui al punto di ricezione si ha un “melange” del segnale originario assieme alle sue “fotocopie” più o meno ritardate. I segnali TV su fibra multimodo si possono far propagare rispettando molte precauzioni: la minima riflessione, per qualche connessione difettosa, potrebbe distruggere la bontà del segnale. L’opzione multimodo è tipicamente riservata a segnali digitali, ethernet, ecc. che sono robustissimi a riflessioni ed echi. Le proprietà Quando si parla di CATV over fiber si intende per lo più la fibra monomodale, che consente una banda di trasmissione molto elevata e permette di portare i segnali analogici senza risentire troppo delle riflessioni; per inciso, le riflessioni delle connessioni ottiche possono essere ridottissime (-50 dB) ma, essendo le attenuazioni della fibra molto basse, un segnale riflesso può disturbare un segnale televisivo sulla TV AM vestigiale. D’altronde quello che avvantaggia le reti di distribuzione TV su cavo coassiale è la maggiore attenuazione del cavo, che elimina in poca distanza le riflessioni. Un impianto TV piuttosto esteso, con partitori e splitter a basso isolamento e basso Return loss (perdita di riflessione) presenta i soliti problemi di ripple, intermodulazioni in ricezione, e così via. I concetti di “interferenza” e “immunità” si applicano facilmente alla fibra perché come mezzo ottico non trasporta disturbi (interferenze) e non li subisce (immunità) quando sono di origine elettrica, come le scariche, i segnali wireless, ecc. Da un punto di vista elettrico, la fibra conviene rispetto al cavo anche per attenuazione ed equalizzazione: la prima è Fibra ottica


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