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Altri siti HUB Nodo Rete in fibra ottica (p.e ad anello) Esempio dI Network cittadino in fibra ottica Sistemi Integrati - Tv Digitale Volume 2 - 2008 11 Rete standard in cavo coassiale “last mile” Subscribers Flusso bidirezionale Acces center Telecom center WWW Phone,voice DVB Dorsale in fibra ottica Sottostazione o Hub Nodo ottico per il passaggio da fibra a rame Metà anni settanta Anni ottanta di lunghezza d’onda pari a 1.550 nm, laddove le perdite sono minori; i piccoli anelli cittadini o le brevi tratte sono coperte in “seconda finestra” ovvero a 1.310 nm, caratterizzati da un minor costo degli apparati. La bidirezionalità viene ottenuta usando due lunghezze d’onda sulla stessa fibra ottica oppure due fibre distinte. Le lunghezze d’onda possono essere, ad esempio, 1.310/1.490/1.550 nm, rispettivamente per uplink dati, downlink dati e segnali TV. Il vantaggio di usare più lunghezze d’onda sta nel fatto che la rete in fibra ottica resta invariata, e il costo è principalmente tecnologico, determinato dagli apparati di ricezione e trasmissione. La tecnologia moderna consente un semplice “overlay” dei segnali CATV analogici utilizzando un laser sui 1.550/1.560 nm in una rete che già trasporta parecchi canali multiplati nella lunghezza d’onda (WDM = wavelength division multiplexing). Nelle piccole reti spesso si posano più fibre, dato che il costo dipende soprattutto dalla canalizzazione e dalla posa più che dal cavo stesso. Con sole 8 fibre si può gestire una dorsale gigabit ethernet “GBE fiber”, oppure 10/100 per VOIP, dei mux su fibra per TVCC e dei segnali TV analogici da punto a punto. Una tale architettura va bene per un “campus”, ovvero un gruppo di edifici, residenziali o meno, con gestione comune (condominio, ente, struttura pubblica). 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 1,6 1,8 100 50 20 10 5 2 1 0,5 0,2 Primi anni settanta Luce visibile 1a Generazione 2a Generazione 3a Generazione Lunghezza d’onda nm Attenuazione (dB/Km) La tecnologia La fibra ottica standard è un fuso cilindrico di vetro, costituito da una sezione interna a più alto indice di rifrazione, detta nucleo, e una sezione esterna ad indice di rifrazione basso , detta mantello (figura 2). Il vetro che la costituisce è di silice purissima, tanto che le performance della fibra ottica sono state storicamente legate al grado di purezza più che alla finitura della lavorazione del fuso. Attualmente la fibra ha superato lo scoglio dell’assorbimento da ioni OH, legato all’acqua e all’idrogeno, per cui la curva di attenuazione si è avvicinata quasi a quella ideale di una guida dielettrica in silice amorfa. La fibra trasporta la luce per effetto della riflessione totale tra nucleo e mantello, le formulazioni dell’andamento dei campi elettromagnetici all’interno del mezzo sono piuttosto complesse; le soluzioni di tale problema matematico consentono di prevedere certi “modi di propagazione”, ovvero FIGURA 1 FIGURA 1a Con la fibra ottica siamo arrivati alla terza generazione. Ora l’attenuazione ha raggiunto livelli bassissimi, prossimi al limite teorico del materiale.


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